La trasmissione di SARS-CoV-2 attraverso l’aria: lectio allo Spallanzani

La trasmissione di SARS-CoV-2 attraverso l’aria: lectio allo Spallanzani

Roma, 30 mag. (askanews) – All’interno del ciclo di incontri scientifici 2024 “Esplorazioni scientifiche” promosso dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS, l’INMI ha ospitato la lectio “La trasmissione di SARS-CoV-2 attraverso l’aria: genesi ed implicazioni di un cambio di paradigma”. Relatore Giorgio Buonanno del Dipartimento di Ingegneria Civile e Meccanica (DICEM) dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Buonanno ha descritto “quella che è stata la gestione della pandemia da SARS-CoV-2 in Italia vista da un ingegnere” illustrando “i principi della trasmissione aerea degli agenti patogeni respiratori e le misure di protezione non farmacologiche ma ingegneristiche che si potevano, si possono e si dovrebbero adottare in maniera tale da proteggere le persone indipendentemente dal loro comportamento. Quello che ritengo fondamentale – ha aggiunto – è che serve un cambio di paradigma: la responsabilità degli ambienti pubblici non deve essere delle persone che entrano in un ambiente pubblico ma di chi deve gestire quell’ambiente. È fondamentale gestire la ventilazione di un dato ambiente per prevenire i contagi. Anche l’ingegneria – ha concluso – è salute pubblica e prevenzione”.

Per Enrico Girardi, Direttore scientifico dello Spallanzani e promotore dell’incontro, “questa rianalisi dei dati è stata possibile e fruttuosa perché ha messo insieme scienziati provenienti da campi diversi: esperti della biologia e delle dinamiche delle malattie da infezione ed esperti in problemi di inquinamento degli ambienti interni e di trattamento dell’aria indoor. Questi studi e questi risultati dimostrano l’importanza di mettere insieme competenze diverse ai fini di migliorare gli interventi di sanità pubblica e nel caso specifico la risposta alle infezioni trasmesse per via aerea. A fianco agli interventi che dovremmo mettere in campo per prevenire e mitigare gli effetti di una possibile nuova esplosione di diffusione di malattie da infezioni respiratorie come la vaccinazione, la diagnosi tempestiva e gli interventi terapeutici, gli interventi sulla qualità dell’aria degli ambienti interni si dimostrano interventi potenzialmente molto importanti. Quindi concordiamo sul fatto che, nell’ambito degli interventi per possibili future pandemie, sia richiesto un investimento per migliorare la qualità dell’aria soprattutto negli spazi chiusi pubblici: scuole, ristoranti, cinema, ambienti dove le persone stazionano per lungo tempo. Questi ambienti, se non si ha una qualità dell’aria buona, rischiano di diventare moltiplicatori del rischio di infezione”. A margine della presentazione, il Direttore generale, Angelo Aliquò, ha espresso l’auspicio di proseguire e intensificare il rapporto tra l’INMI Spallanzani, l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale e il professor Buonanno al fine anche di portare avanti uno studio comune.

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