La psichiatria europea ha un presidente italiano: Andrea Fiorillo
Eletto alla guida della EPA
Roma, 15 mag. (askanews) – Andrea Fiorillo, Professore Ordinario di Psichiatria presso l’Università della Campania “L. Vanvitelli” dal 2017, è il nuovo Presidente della European Psychiatric Association. Classe 1973, Laurea in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli nel 1997 e Specializzazione in Psichiatria nel 2001 e successivo dottorato di ricerca in Scienze del Comportamento e dei Processi di Apprendimento sempre nella medesima università, il prof. Fiorillo ha ricoperto numerosi incarichi nella Società europea negli ultimi 20 anni prima di essere proposto per la presidenza. Si tratta del terzo Presidente Italiano nella storia della Società. Il primo è stato il prof. Mario Maj, attuale direttore del dipartimento di Psichiatria della Vanvitelli.
Con oltre 200 lavori pubblicati su riviste scientifiche e oltre 15 libri sulla salute mentale, Andrea Fiorillo è anche Editor di European Psychiatry, una delle riviste più prestigiose del settore. I suoi lavori hanno ricevuto oltre 11.000 citazioni e il suo H-index è pari a 54. Il programma del biennio di presidente si articola in dieci punti-chiave che includono il miglioramento della formazione degli psichiatri, lo sviluppo di attività di ricerca internazionale, la promozione della salute mentale dei cittadini e il miglioramento dei livelli di assistenza psichiatrica. Eccoli in sintesi:
1. Migliorare l’immagine della psichiatria nella medicina e nella società. 2. Aumentare le conoscenze e le abilità degli psichiatri europei, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, nella gestione dei disturbi mentali. 3. Supportare le società nazionali europee nel miglioramento dell’assistenza psichiatrica, la formazione e la ricerca. 4. Promuovere la collaborazione tra le società nazionali di psichiatria per uniformare gli standard assistenziali e le attività scientifiche a livello europeo. 5. Favorire la formazione dei giovani psichiatri europei. 6. Coordinare attività di ricerca internazionali. 7. Rafforzare la collaborazione con altre organizzazioni scientifiche internazionali che si occupano di salute mentale e public health. 8. Migliorare la comunicazione con associazioni di utenti e familiari a livello nazionale e internazionale. 9. Costruire un programma a lungo termine per il miglioramento della salute mentale a livello europeo. 10. Potenziare la rete dei servizi di salute mentale anche mediante la digital mental health.