La nuova linea della Sudcorea: negoziati con Trump, “détente” con Kim

La nuova linea della Sudcorea: negoziati con Trump, “détente” con Kim

Roma, 17 lug. (askanews) – L’agenda di politica estera del nuovo governo sudcoreano promette di essere ambiziosa, alla luce delle sfide che si pongono di fronte a un paese centrale nella competizione internazionale in una regione del mondo, l’Asia orientale, particolarmente affollata di potenze ambiziose. L’ha descritta il candidato alla carica di ministro degli Esteri, Cho Hyun, oggi di fronte all’Assemblea nazionale, delineando due direttrici fondamentali: un rapporto più “moderno” con gli Stati uniti, anche alla luce della minaccia di dazi del presidente Usa Donald Trump e della sua pressante richiesta di maggiore contributo di Seoul per la difesa; la volontà di migliorare le relazioni con la Corea del Nord.

Nell’udienza di conferma della sua nomina di fronte all’organo legislativo, Cho ha chiarito che intende rispondere “attivamente alle questioni urgenti, come i dazi Usa e la modernizzazione dell’alleanza”. E ha aggiunto: “Spingeremo per una maggiore cooperazione in tutti i settori: economia, difesa, sicurezza e tecnologie scientifiche avanzate”.

La Corea del Sud sta cercando di raggiungere un accordo con l’amministrazione Trump per ottenere esenzioni o riduzioni dei dazi reciproci e settoriali del 25%, prima che entrino in vigore il primo agosto, come scritto nella lettera di notifica inviata da Trump a Seoul, come a diversi altri paesi.

Sul fronte della spesa militare, l’uso dell’espressione “modernizzazione dell’alleanza” è in sintonia con la stessa formula usata dall’amministrazione Trump nell’ambito dell’invito rivolto agli alleati e partner a incrementare le spese per la difesa e a farsi carico di una quota maggiore dell’onere difensivo. “Manterremo una comunicazione stretta con l’amministrazione Trump e rafforzeremo ulteriormente l’alleanza Corea-Usa in un modo che avvantaggi entrambi i Paesi”, ha detto Cho, definendo le trattative sui dazi di Trump “non convenzionali”.

Cho non ha escluso la possibilità che Seoul e Washington possano trovare un accordo sui dazi a breve, dichiarando di essere pronto a recarsi negli Stati uniti per i colloqui non appena fosse confermato come ministro degli Esteri.

In linea con l’approccio del presidente Lee Jae-myung, Cho ha affermato che lavorerà per creare un percorso di ripresa del dialogo con la Corea del Nord attraverso un coordinamento stretto con gli Stati uniti. “Perseguiremo la denuclearizzazione della Penisola coreana e cercheremo di stabilire la pace nella regione in parallelo, attraverso un approccio graduale e pratico”, ha detto Cho.

Interrogato da un deputato se considerasse il Nord un nemico o una minaccia, Cho ha risposto che la Corea del Nord rappresenta una “minaccia urgente ed esistenziale che potrebbe trasformarsi in un nemico”. Tuttavia, ha aggiunto, è “anche un partner di dialogo con cui dobbiamo costruire pace e stabilità nella Penisola coreana. Ha una natura duale”.

Cho ha accennato alla possibilità di sospendere temporaneamente le esercitazioni militari congiunte se entrambi gli alleati raggiungessero un accordo. Ha inoltre dichiarato che lavorerà per rafforzare l’alleanza con Washington e la cooperazione trilaterale con Stati Uniti e Giappone, continuando al contempo gli sforzi per incoraggiare ruoli costruttivi da parte di Cina e Russia.

In relazione alla rinnovata cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord, Cho ha affermato che lavorerà a stretto contatto con la comunità internazionale per garantire che tale allineamento non comprometta la pace nella Penisola coreana.

Il ministro in pectore ha inoltre promesso di collaborare strettamente con Cina e Giappone per tenere, come previsto, un vertice a tre tra i loro leader entro la fine dell’anno.

Sul piano bilaterale, intende coordinarsi con Tokyo per rispondere alle sfide geopolitiche comuni, continuando con “pazienza” ad affrontare le questioni irrisolte legate alla storia bellica derivante dal dominio coloniale giapponese della Corea (1910-1945).

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