Irlanda rinvia al 2028 l’etichettatura sanitaria sugli alcolici

Irlanda rinvia al 2028 l’etichettatura sanitaria sugli alcolici

Milano, 23 lug. (askanews) – L’Irlanda ha deciso di posticipare al 2028 l’entrata in vigore delle etichette sanitarie obbligatorie sulle bottiglie di alcolici, vino compreso, previste inizialmente per maggio 2026. Secondo i media irlandesi, la decisione, approvata dal governo, sarebbe motivata da timori legati alla competitività internazionale, con particolare riferimento a un possibile impatto negativo sulle esportazioni di whisky irlandese negli Stati Uniti.

Il rinvio è stato sollecitato anche dal forum delle imprese alcoliche e supportato dal vice primo ministro Simon Harris, per tutelare il settore nel difficile quadro attuale del settore. La misura era stata introdotta originariamente con il “Public Health (Alcohol) Act 2018” e le etichette dovevano includere avvertenze sul nesso tra alcol e cancro, rischi per la gravidanza, informazioni caloriche e alcoliche.

“La decisione del Governo irlandese sui cosiddetti ‘health warning’ rappresenta un punto di svolta positivo per le imprese del vino italiane ed europee. È necessario infatti preservare l’integrità del mercato unico europeo, al riparo dalle singole iniziative degli Stati membri in materia di etichettatura” ha commentato il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti, rimarcando che “una fuga in avanti come nel caso irlandese avrebbe come unica conseguenza quella di complicare l’attività delle imprese e al tempo stesso aumentare i costi di adattamento alle regole dei singoli 27 Paesi”.

Secondo Uiv, l’impostazione del regolamento di Dublino risulta particolarmente preoccupante per il comparto vinicolo europeo in quanto non tiene conto della distinzione tra consumo e abuso e si pone in contrapposizione con la risoluzione BECA (Beating cancer) del Parlamento europeo del 2022. La proroga al 2028 consentirà di lavorare a soluzioni armonizzate che evitino di frammentare ulteriormente il mercato unico e, al tempo stesso, di informare il consumatore in maniera intelligente sul consumo moderato di vino, come peraltro già indicato dai deputati europei.

Uiv condivide infine quanto affermato oggi dalla presidente del Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), Marzia Varvaglione, secondo cui gli obiettivi di salute pubblica debbano essere perseguiti in modo giuridicamente solido e coordinato, e non attraverso una frammentazione che genera confusione per i consumatori.

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