In 2023 contributo al Pil di Lidl Italia pari allo 0,4%: 7,6 mld

In 2023 contributo al Pil di Lidl Italia pari allo 0,4%: 7,6 mld

Roma, 8 mag. (askanews) – Cresce il contributo al PIL di Lidl in Italia, che nel 2023 si è attestato a quota 7,6 miliardi, pari allo 0,4% del Paese, con un incremento del 5% sul 2022. È quanto emerge dal ‘Bilancio di impatto socio-economico di Lidl in Italia’ realizzato da The European House – Ambrosetti e presentato oggi a Roma al Mimit alla presenza del ministro Adolfo Urso.

Nel 2023, la catena di supermercati con circa 780 punti vendita in Italia, a livello occupazionale ha impiegato direttamente circa 23.000 persone, alle quali si sommano gli occupati indiretti e indotti, portando il totale a 99.252 posti di lavoro (+5.500 rispetto al 2022), con un moltiplicatore occupazionale di 4,8. In pratica, per ogni dipendente direttamente assunto dall’azienda, vengono attivati 3,8 posti aggiuntivi lungo la catena economica nazionale. Nello stesso anno, gli acquisti dell’insegna hanno generato esportazioni italiane per circa 2,5 miliardi, pari al 4,8% dell’export del settore Food & Beverage. L’export di frutta trainato da Lidl rappresenta il 10,4% delle esportazioni italiane del settore.

Lidl, spiega il rapporto, contribuisce in modo significativo allo sviluppo del tessuto produttivo italiano. Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia, ha sottolineato che “l’impatto raggiunto da Lidl sul sistema socio-economico del Paese è il risultato di un percorso che parte da lontano, fatto di importanti investimenti e di un incredibile lavoro di squadra. Aver raggiunto lo 0,4% di contributo complessivo al PIL nazionale, muovere un indotto occupazionale di circa 100.000 posti di lavoro ed essere il primo operatore della GDO per export di prodotti italiani sono traguardi che ci riempiono di orgoglio”.

Sempre nel 2023, l’azienda ha registrato ricavi pari a 7,2 miliardi. La crescita nell’ultimo decennio, ha fatto segnare un tasso medio annuo composto (CAGR) del +8,7%: un risultato nettamente superiore alla media settoriale, pari a +2,4%. Negli ultimi dieci anni, l’azienda ha mantenuto un ritmo costante di apertura di nuovi punti vendita, con una media di 1,9 aperture al mese, in un contesto in cui il settore della GDO, nello stesso periodo, ha invece assistito ad una forte riduzione del numero di punti vendita. E, negli ultimi 5 anni, Lidl ha investito in Italia oltre 2,1 miliardi (+35,7% rispetto al quinquennio precedente), destinati all’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici, oltre che al rinnovamento e alla modernizzazione delle strutture esistenti.

Ancora, nel 2023 il totale delle forniture di beni e servizi acquistati in Italia da Lidl ammonta a 6,6 miliardi, concentrati soprattutto nel comparto della produzione agroalimentare, che si configura come un forte traino alle esportazioni di prodotti alimentari grazie agli acquisti realizzati per il rifornimento degli scaffali di punti vendita dell’insegna all’estero.

Emiliano Brillante, Partner TEHA Group, ha detto: “in un momento storico ricco di sfide, la Distribuzione Moderna assume un ruolo strategico. Attraverso i suoi oltre 25mila punti vendita, infatti, transita circa l’81% dei consumi alimentari degli italiani, rendendola l’interfaccia principe tra una filiera produttiva lunga e articolata e il consumatore finale”.

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