
Imperatore Giappone in Mongolia, commemorerà prigionieri guerra
Roma, 7 lug. (askanews) – L’imperatore giapponese Naruhito e l’imperatrice Masako hanno iniziato una visita di una settimana in Mongolia, durante la quale la coppia imperiale renderà omaggio a migliaia di prigionieri giapponesi della Seconda guerra mondiale che furono detenuti in condizioni durissime nel Paese.
Naruhito e Masako incontreranno domani il presidente della Mongolia Ukhnaa Khurelsukh e sua moglie e parteciperanno a un banchetto ufficiale. La coppia prenderà inoltre parte alla cerimonia di apertura del Naadam, il festival nazionale mongolo incentrato su tre giochi tradizionali: le corse a cavallo, la lotta e il tiro con l’arco.
Furono 575mila i cittadini giapponesi, militari e non, arrestati in Manciuria e in altri territori che allora erano controllati dai giapponesi e inviati in Siberia. Circa 14mila furono dirottati in Mongolia e di questi si ricorda poco in Giappone.
In conferenza stampa mercoledì, alla vigilia del viaggio, Naruhito ha dichiarato che lui e la consorte deporranno fiori al memoriale, poiché “desiderano rendere omaggio e riflettere sulla sofferenza di coloro che, loro malgrado, persero la vita lontano dalla propria terra natale”. La coppia imperiale visiterà il cimitero giapponese di Dambadarjaa, alla periferia di Ulaanbaatar.
Il viaggio dell’imperatore e dell’imperatrice rientra nelle commemorazioni decise dalla Casa imperiale, in questo anno del 80mo anniversario della resa del Giappone, per le vittime della guerra. Ad aprile la coppia imperiale si è recata a Iwo Jima, teatro di una delle battaglie più sanguinose del conflitto, seguito da una tappa a Okinawa in compagnia dell’unica figlia, la principessa Aiko. Il mese scorso la coppia imperiale ha visitato Hiroshima, e in autunno è in programma un viaggio a Nagasaki. La trasferta in Mongolia è l’unico viaggio estero in calendario per la coppia imperiale nel 2025.
I genitori di Naruhito, l’imperatore emerito Akihito e l’imperatrice emerita Michiko, si erano recati a Saipan nel 2005 e a Palau nel 2015, entrambe scene di feroci battaglie.
E’ la prima volta che l’imperatore commemora i caduti sul fronte settentrionale con una visita a un memoriale. Naruhito, dal canto suo, aveva già visitato la Mongolia nel 2007, nella sua veste di principe della Corona.
La detenzione da parte dei sovietici di soldati e civili giapponesi in Manciuria, così come nella penisola di Sakhalin meridionale e nelle isole Curili, fu conseguenza della violazione unilaterale, da parte di Stalin, del Trattato di Neutralità sovietico-giapponese. L’8 agosto 1945, truppe sovietiche e mongole irruppero nello stato fantoccio giapponese di Manchukuo, pochi giorni dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e poche ore prima di quello su Nagasaki.
L’attacco a sorpresa fu pianificato da Stalin, sostenuto dall’accordo con il presidente statunitense Franklin D. Roosevelt e il primo ministro britannico Winston Churchill, siglato sei mesi prima alla conferenza di Yalta, dove i tre leader definirono un quadro per l’ordine postbellico.
Circa 1.700 persone persero la vita in Mongolia a causa del lavoro forzato in condizioni estreme e della grave malnutrizione.