Il filo che unisce le storie alla Fondazione dell’Albero d’Oro

Il filo che unisce le storie alla Fondazione dell’Albero d’Oro

A Venezia una mostra di Karine N’guyen Van Tham e Parul Thacker

Venezia, 9 set. (askanews) – Il filo, inteso come mezzo espressivo, fonte di ispirazione e metafora che allude alla scrittura: la Fondazione dell’albero d’Oro a Venezia presenta una mostra dedicata a due artiste: la franco vietnamita Karine N’guyen Van Tham e l’indiana Parul Thacker.

“Per non perdere il filo – ha spiegato ad askanews Anna Mistrorigo, responsabile della comunicazione della Fondazione – è una mostra che racconta la volontà della Fondazione dell’Albero d’Oro di animare questo spazio, che è uno spazio storico, Palazzo Vendramin Grimani, con la creazione di due artiste che sono state invitate qui per tessere un filo con quella che è la comunità veneziana e con la storia di questo antico palazzo, che ha ospitato famiglie importanti della storia veneziana e che continua oggi a vivere grazie alla creazione e grazie all’apertura al pubblico che rende questo spazio vivo e accessibile a tutti”.

Le due artiste utilizzano il filo in modi diversi, per creare veri e propri portali spirituali oppure per ricostruire delle storie del passato, ma entrambe toccano, oltre che l’aspetto artistico ed estetico, anche le corde dei sentimenti e dell’identità, comprese quelle dei visitatori. “L’artista indiana lo fa attraverso delle sculture tessili che sono ispirate profondamente a quella che è la cultura indiana, specialmente la cultura tantrica, mentre invece l’artista francese con delle sculture che sono degli oggetti tessili ispirati a questa mitologia personale”.

Entrambe le artiste hanno lavorato a stretto contatto con la Fondazione, attraverso una residenza o la realizzazione di interventi site specific per il palazzo, oltre che in relazione con la stessa città di Venezia. “L’identità veneziana – ha concluso Anna Mistrorigo – noi crediamo che sia stata costruita anche grazie all’apporto dello straniero ed è su questo che si basa la programmazione della Fondazione dell’Albero d’Oro”.

Un discorso che si collega anche alla Biennale Arte, di cui la mostra è un evento collaterale, quest’anno dedicata al tema “Stranieri ovunque”.

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