I 50 anni di Mulino Bianco: così ha conquistato 23 milioni di famiglie

I 50 anni di Mulino Bianco: così ha conquistato 23 milioni di famiglie

Nel 2024 sfornati 14 mld tra biscotti, merendine&co. E ora punta all’estero

Milano, 19 feb. (askanews) – E’ nato quando ancora la colazione era un’abitudine riservata per lo più ai bambini. Sulle tavole italiane da poco al posto del pane e latte erano comparsi i primi biscotti artigianali. 50 anni dopo è presente nelle case di 23 milioni di famiglie con 140 prodotti diversi, la metà dei quali per la prima colazione, che, nel frattempo, è diventata rito irrinunciabile anche per gli adulti. Mulino Bianco, brand del gruppo Barilla, spegne 50 candeline e si appresta a festeggiare questo traguardo risvegliando, è il caso di dirlo, ricordi che accomunano intere generazioni.

“Mulino Bianco parla di mondo buono, quindi per noi il mondo buono è saper fare e continuamente offrire alle persone dei prodotti buoni genuini, di qualità – ci ha detto Laura Signorelli, marketing director equity Mulino Bianco – sostanzialmente ha creato un po’ il rituale della colazione già a fine degli anni 70 e per noi la colazione ha significato proprio offrire prodotti che avevano questo gusto artigianale e al tempo stesso raccontare momenti di condivisione”. “Per noi la colazione è veramente un momento in cui ognuno ama stare con i propri cari – ha aggiunto – non a caso per un italiano su due alla fine Mulino Bianco è colazione”.

Le prime confezioni di biscotti risalgono al 1975: nella forma e nei nomi attingono all’immaginario contadino, il packaging, il sacchetto, è un richiamo all’arte bianca dei fornai. Un anno dopo il brand ha già una quota di mercato del 7%. Ma sarà il marketing nel 1978 a mettere il boost: la prima raccolta punti della storia del brand regala il coccio – riproduzione di un modello originale del 1919 – a 6 milioni di italiani e porta Mulino Bianco ad affermarsi come leader di mercato in Italia. Una posizione che conserverà fino ai giorni nostri: solo nell’ultimo anno nei 6 stabilimenti sono stati sfornati 14 miliardi di prodotti, tra biscotti, merende e torte, pani e fette biscottate.

Già perchè Mulino bianco è anche merendine: le prime arrivano a fine anni 70, ampliano le occasioni di consumo e quella relazione con gli italiani che il marketing cementerà. Dagli spot d’autore – uno per tutti Giuseppe Tornatore che, fresco di Oscar, nel 1990 firma il racconto della prima famiglia del Mulino Bianco sulle note di Ennio Morricone – alle raccolte punti capaci di fidelizzare i consumatori di tutte le età, dalle sorpresine, oggetto cult prodotto in 650 tipologie diverse, ai testimonial d’eccezione, il brand dei prodotti da forno Barilla diventa parte della storia dei consumi nazionali. Ed è qui che attinge per mantenere vivo il proprio posto nella mente e sulle tavole degli italiani: “Noi festeggiamo questi 50 anni attraverso il risveglio dei ricordi perché vogliamo innanzitutto emozionare e le emozioni sono legate ai ricordi, però guardiamo sempre al futuro – ha sottolineato Signorelli – in occasione dei 50 anni abbiamo riscoperto il Piccolo mugnaio che è un elemento che ha caratterizzato la comunicazione di Mulino Bianco, ancora molto presente nella memoria degli italiani e lanceremo una limited edition di frollini in occasione di questo evento che è rivolto non soltanto agli adulti ma anche ai bambini”.

Già perchè saranno loro i responsabili degli acquisti di domani. Ed occorre continuare a lavorare per costruire nuovi ricordi. Come avviene in questi giorni a Milano, in piazza Gae Aulenti dove la storica sveglia a forma di mulino diventa per l’occasione una casetta – aperta al pubblico dal 21 al 23 febbraio – che sveglierà ricordi o ne creerà di nuovi attraverso oggetti che hanno fatto la storia del brand, dalla Gallina Rosita, protagonista dello spot con Antonio Banderas, alla poltrona del mugnaio, dal fornetto, che tante colazioni ha riscaldato, alla storica sveglia col tetto rosso.

E mentre si celebra il primo mezzo secolo di storia del marchio, il gruppo lavora sul futuro per continuare a presidiare il mercato. Un futuro che accanto a prodotti nuovi, linee healthy o free from, un crescente impegno nella sostenibilità, come testimonia la Carta del Mulino, o la riformulazione di molte ricette, ha anche un potenziale sviluppo all’estero. “Noi siamo orgogliosamente e saldamente un emblema di italianità e in questa logica il nostro core è l’Italia – ha spiegato Carolina Diterlizzi, vicepresidente marketing Mulino Bianco – ma i nostri prodotti piacciono anche fuori dall’Italia ed esploriamo opportunità future. Siamo già presenti in Francia e in Germania. Ma siamo in fase di valutazione per capire come evolvono altri mercati, sempre in Europa”. In Francia Barilla è presente coi prodotti da forno a marchio Harris, mentre in Germania esporta i baiocchi.

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