HIV CALL Campania: il punto sulle strategie di cura e prevenzione del virus in Regione

HIV CALL Campania: il punto sulle strategie di cura e prevenzione del virus in Regione

Alti i numeri di diagnosi HIV e di mobilità assistenziale in Regione, a gestire la situazione il nuovo modello organizzativo che integra la strategia Long Acting

Nel 2023 la Campania ha registrato 228 nuove diagnosi di infezione da HIV, posizionandosi al quarto posto in Italia per numero assoluto di casi, dopo Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna1.

I dati, diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, fotografano in regione Campania un’incidenza superiore di casi di HIV rispetto alla media nazionale: in media si registrano 4,0 casi ogni 100.000 residenti.

Inoltre, la Campania è tra le regioni che mostrano una mobilità assistenziale significativa: il numero di pazienti residenti è risultato superiore a quello dei pazienti diagnosticati sul territorio, segnalando una “esportazione” verso altre regioni per l’accesso ai servizi di cura

Un fenomeno che evidenzia la necessità di rafforzare l’organizzazione dei servizi regionali per la diagnosi e la gestione delle infezioni da HIV. L’approccio dell’OMS per porre fine all’epidemia di AIDS entro il 2030 prevede la diffusione di misure volte sia a trattare che a prevenire l’infezione: i progressi scientifici hanno permesso di passare da un tasso di sopravvivenza di 6-19 mesi, alla completa cronicizzazione della patologia.

Un fenomeno che evidenzia la necessità di rafforzare l’organizzazione dei servizi regionali per la diagnosi e la gestione delle infezioni da HIV per aumentare l’adozione delle formulazioni Long Acting (LA) per contestualizzare la migliore strategia di contrasto al virus, anche alla luce dei nuovi plus di quality of life che il Long Acting rappresenta: maggiore aderenza, minor impatto ambientale e saving per il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale.

Per contrastare la diffusione dell’HIV, a partire dal 1° aprilee 2025, la Regione Campania ha implementato un modello di Day-Service per la gestione dei pazienti con HIV approvato con delibera n. 756 del 21 dicembre 2024.

“La Regione Campania sta lavorando per contenere i numeri dell’HIV sul territorio attraverso la riduzione dei tempi che portano alla diagnosi e l’innalzamento della cultura del test.

È necessario ampliare l’accesso agli strumenti di prevenzione e cura e il potenziamento delle campagne informative per intercettare l’infezione nelle fasi iniziali, migliorando la pro-gnosi individuale e la salute pubblica”, commenta così Ugo Trama, Dirigente Settore Accreditamento Istituzionale (HTA) Rapporti con il mercato, Regione Campania.

“Gli obiettivi principali che ci siamo posti, anche con le normative recentemente implementata, riguardano la riduzione dei ricoveri inappropriati, il miglioramento dell’efficienza e dell’appropriatezza delle cure, l’offerta di interventi più idonei in ambito ambulatoriale rispondendo ai bisogni specifici del paziente con percorsi personalizzati”.

Se il modello di contenimento della diffusione dell’HIV sta subendo un arresto questo è dovuto non solo alla mancanza di informazione, ma anche alla mancata aderenza alla terapia, che essendo una terapia giornaliera per la vita, porta con sé disagio e stigma della malattia.

Per superare i limiti della terapia orale quotidiana, in Campania è disponibile anche la terapia in formulazione iniettabile a lunga durata d’azione, Long Acting, somministrabile per via intramuscolare che assicurano per tutto il periodo una copertura efficace.

“In Campania l’HIV rappresenta ancora una sfida sanitaria importante, spesso sottovalutata a causa della scarsa percezione del rischio e del ritardo nella diagnosi. Registriamo un numero significativo di nuove infezioni ogni anno, soprattutto tra i giovani, segno che è necessario rafforzare le attività di prevenzione, l’informazione capillare e l’accesso al test,  spiega Vincenzo Esposito, Presidente Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) Campania.

“Un primo passo per superare stigma e scarsa aderenza alla terapia orale quotidiana – conclude il Presidente Esposito – è stato compiuto con la disponibilità della terapia in formulazione iniettabile a lunga durata d’azione Long Acting, ora prescrivibile in tutti i centri della Campania grazie al PACC”.

Con l’introduzione dei PACC – Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati – si mira a garantire una presa in carico più efficace e integrata dei pazienti. Questo modello consente di ridurre i tempi di attesa per diagnosi e follow-up, evita la frammentazione dell’assistenza e facilita il coordinamento tra i diversi attori del sistema sanitario, pur riconoscendo alcuni limiti ancora presenti nella sua piena attuazione.

“Il sistema presenta attualmente un limite importante: non prevede la possibilità con unica ricetta di studiare l’infezione e monitorare l’efficacia della terapia mediante valutazione dell’HIV-RNA nei soggetti con infezione da HIV”, commenta Nicola Coppola, Direttore dell’Unità di Malattie Infettive dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli.

“Si tratta di un elemento fondamentale soprattutto per valutare l’efficacia della terapia, che altrimenti comporta una presa in carico del paziente con costi aggiuntivi.

Per questo motivo, è per noi fondamentale mantenere un dialogo costante con le istituzioni, al fine di garantire un’omogeneità nell’applicazione del modello su tutto il territorio regionale”.

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