Hezbollah: risposta (ritardata) alla morte di Shukr. Netanyahu: attacco in Libano non è fine della storia

Hezbollah: risposta (ritardata) alla morte di Shukr. Netanyahu: attacco in Libano non è fine della storia

Il fallimento dei colloqui per una tregua sarebbe all’origine degli attacchi

Milano, 25 ago. (askanews) – Un funzionario di Hezbollah ha affermato che l’attacco con razzi e droni del gruppo estremista contro Israele avvenuto oggi è stato condotto in rappresaglia per l’uccisione di un comandante di alto rango il mese scorso, ma che è stato ritardato da “considerazioni politiche”: in primis i colloqui in corso su un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi per la Striscia di Gaza. Lo ha riferito Reuters, ripresa dai siti internazionali. Il funzionario ha affermato che il gruppo aveva “lavorato” per assicurarsi che la sua risposta all’uccisione di Fuad Shukr, il 30 luglio, non avrebbe innescato una guerra su vasta scala. La principale “considerazione politica” sono stati i colloqui in corso su un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi per la Striscia di Gaza. I negoziatori hanno discusso nuove proposte di compromesso al Cairo sabato, cercando di colmare le lacune tra Israele e Hamas, ma non c’è stata alcuna indicazione di progressi dopo ore di colloqui.

Non c’è stato alcun segno di svolta sui punti critici chiave, tra cui l’insistenza di Israele sul fatto che deve mantenere il controllo del cosiddetto Corridoio di Filadelfia, al confine tra Gaza ed Egitto.

I colloqui proseguiranno questa settimana e i funzionari americani credono ancora che un accordo sia raggiungibile, nonostante le crescenti tensioni tra Israele e Libano.

Dal canto suo, Benjamin Netanyahu ha affermato che l’azione di Israele contro il movimento Hezbollah sostenuto dall’Iran in Libano “non è la fine della storia”. Il primo ministro israeliano ha affermato che le difese aeree del suo Paese hanno intercettato tutti i razzi e i droni lanciati contro il Paese.

Ha anche affermato che i leader di Hezbollah e dell’Iran dovrebbero sapere che la risposta è stata “un altro passo verso il cambiamento della situazione nel nord e il ritorno dei nostri residenti sani e salvi alle loro case”.

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