
Grano duro, il punto su sfide e filiera a convegno Compag
Roma, 11 giu. (askanews) – “Oggi più che mai abbiamo bisogno di una filiera integrata e consapevole. La competitività si costruisce sul campo, ma anche nelle scelte strategiche e nelle relazioni tra i diversi attori”: lo ha detto il direttore di Compag, Edoardo Musarò, nel corso del convegno “Il Grano Duro nelle Marche”, organizzato dalla Federazione nazionale delle rivendite agrarie in collaborazione con Confagricoltura Marche e Federchimica-Assofertilizzanti svoltosi nei giorni scorsi a Loreto. L’iniziativa, alla sua terza edizione, ha rappresentato un momento di dialogo tra tutti gli attori della filiera del grano duro in un contesto di profondi cambiamenti climatici, economici e normativi. Il tutto in un territorio, le Marche, dove la cerealicoltura rappresenta un comparto chiave.
Il mercato mondiale è attualmente in surplus, con stock in ripresa ma ancora sotto i livelli storici: nonostante gli incrementi nel 2024/2025 si registra un -25% nel contesto mondiale rispetto al 2018-2022 e, sempre nello stesso periodo, un -28% a livello UE. Il calo produttivo nei Paesi esportatori e il limitato livello mondiale di stock – ha analizzato Aretè – lascia il mercato esposto ad ondate di volatilità rialzista nell’eventualità in cui la produzione nei Paesi importatori dovesse rivelarsi al di sotto delle aspettative.
Allo stato attuale, la prospettiva di aumento produttivo in UE (+11%) lascia tuttavia spazio per un ulteriore abbassamento delle quotazioni. Nel contesto macroeconomico occorre monitorare l’instabilità geopolitica e le restrizioni commerciali USA, che potrebbero limitare la domanda di export di pasta, e quindi incidere negativamente sulla domanda di frumento duro. L’Italia è il primo esportatore di pasta a livello mondiale (40% del totale mondiale in media tra il 2020 e il 2024). Ma l’export di pasta italiana verso gli Stati Uniti, cresciuto del 16% in volume e del 54% in valore negli ultimi anni, potrebbe ora essere messo alla prova dai nuovi dazi commerciali.
“Di fronte a questo scenario – ha sottolineato il vicepresidente di Compag Mauro Acciarri – è imprescindibile rafforzare i rapporti tra gli operatori e ricomprendere nelle relazioni interprofessionali anche la distribuzione organizzata e i consumatori, anelli ultimi di una filiera agroalimentare di eccellenza per la tradizione e l’economia italiana”.
Particolarmente importante anche la previsione di un monitoraggio delle quantità stoccate a livello nazionale, dati fondamentali per gli operatori del settore. Il registro per il monitoraggio delle produzioni cerealicole non deve pesare sull’operatività quotidiana delle imprese coinvolte, ma deve essere di agile e semplice fruizione. Per Compag è inoltre opportuna una divulgazione aggregata e periodica dei dati raccolti.