Governo chiude partita nomine. Meloni: competenza non appartenenza
A Enel il tandem Scaroni-Cattaneo, confermati Descalzi e Del Fante
Roma, 12 apr. (askanews) – Il governo scioglie il nodo nomine delle partecipate indicando le liste per il rinnovo dei Consiglio di amministrazione di Enel, Eni, Leonardo e Poste Italiane dopo settimane di trattative che hanno creato non poche tensioni in maggioranza. Le scelte fatte, assicura la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze” e “un ottimo risultato del lavoro di squadra del governo”. Ai manager, aggiunge, il compito di “ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della nazione che rappresentano in tutto il mondo”.
Tutti nuovi i vertici di Enel dove approda Flavio Cattaneo, dato in quota Lega, indicato amministratore delegato. Attuale vicepresidente di Italo, Cattaneo è stato direttore generale della Rai nel 2003 e dal 2005 alla guida di Terna per tre mandati consecutivi. E’ stato anche a.d. di Telecom Italia dal 2016 al 2017. Alla presidenza arriva Paolo Scaroni, attualmente al vertice del Milan. Per lui un ritorno in azienda di cui è stato amministratore delegato dal 2002 prima di passare in Eni dal 2005 al 2014. La nomina di Scaroni, che era sostenuto in particolare da Forza Italia, ha dovuto superare l’iniziale (e prolungata) contrarietà della Meloni.
In Eni confermato come previsto per il quarto mandato l’attuale amministratore delegato Claudio Descalzi, alla guida del Cane a Sei Zampe dal 2014. Descalzi ultimamente ha gestito la crisi innescata dalla chiusura delle forniture di gas dalla Russia dall’inizio del conflitto in Ucraina ed era forse l’unico nome sul quale non ci sono mai stati dubbi. Alla presidenza arriva l’attuale comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana.
Confermato a Poste Italiane Matteo Del Fante, amministratore delegato della società dal 2017 dopo aver guidato Terna nel triennio precedente. Del Fante è stato direttore generale di Cdp dal 2010 al 2014. Alla presidenza Silvia Rovere, al vertice di Assoimmobiliare e con una lunga esperienza nel private equity e nella finanza immobiliare.
Amministratore delegato di Leonardo sarà Roberto Cingolani, professore di Fisica all’università di Bari ed ex ministro dell’ambiente del governo Draghi e attualmente consigliere per l’energia dell’esecutivo Meloni, che l’ha fortemente voluto. Come previsto la spunta su Lorenzo Mariani, l’ad di Mbda che sarebbe stato preferito dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Alla presidenza approda l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, diplomatico con esperienza più che trentennale, ultimamente ha gestito per la Nato il disimpegno delle forze militari da Kabul.
Ancora non formalizzata la lista di Terna, che sarà resa nota dalla Cdp. Per il rinnovo i nomi più quotati sono Giuseppina Di Foggia che sarebbe la prima donna amministratore delegato di una grande partecipata pubblica (come era stato promesso dalla presidente del Consiglio) e Igor De Biasio, considerato in quota Lega, come presidente. A proposito di Terna, esce dal vertice Stefano Donnarumma, che Meloni avrebbe voluto al comando di Enel. Per lui, secondo indiscrezioni, potrebbe profilarsi la guida di Cdp Venture Capital.