
Gli Usa pronti a tagliare i fondi alle agenzie Onu senza l’ok al piano di aiuti a Gaza
Roma, 8 mag. (askanews) – Gli Stati Uniti stanno premendo sulle Nazioni Unite perchè collaborino all’attuazione del nuovo piano per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, anche minacciando il taglio dei finanziamenti alle agenzie umanitarie. E’ quanto riportano oggi il Jerusalem Post e il Times of Israel, citando fonti diplomatiche israeliane e occidentali.
Il piano è stato illustrato ieri dall’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, Steva Witkoff, al Consiglio di sicurezza dell’Onu e due fonti sentite dal Jerusalem Post ritengono che l’amministrazione Trump potrebbe valutare l’ipotesi di tagliare i finanziamenti alle Nazioni Unite se l’organizzazione si rifiutasse di partecipare alla nuova iniziativa umanitaria.
Anche secondo il Times of Israel, negli incontri avuti di recente con alcune organizzazioni umanitarie per illustrare il piano di aiuti, l’amministrazione Trump avrebbe fatto presente che i finanziamenti statunitensi potrebbero essere tagliati. Il quotidiano ha riferito di un incontro avvenuto a inizio settimana tra funzionari statunitensi e la direttrice esecutiva del Programma alimentare mondiale (Pam), Cindy McCain, insieme ai rappresentanti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), istituita a gennaio per promuovere il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti, e ai rappresentanti delle due aziende private americane, Safe Reach Solutions e UG Solutions, incaricate di garantire servizi di logistica e sicurezza degli hub umanitari che saranno istituiti a Gaza. Interpellato dal Times of Israel, un portavoce del dipartimento di Stato Usa non ha negato che siano in corso pressioni sulle organizzazioni internazionali.Il piano approvato da Israele prevede la creazione di centri di distribuzione in aree sotto il controllo delle forze israeliane dove gli aiuti verrebbero distribuiti direttamente alle singole famiglie dalle organizzazioni internazionali. Nei giorni scorsi, l’Onu e le organizzazioni umanitarie internazionali hanno bocciato il piano, definendolo “pericoloso”, perchè “spinge i civili in zone militarizzate per avere le razioni, minaccia vite umane, comprese quelle degli operatori umanitari, consolidando ulteriormente allo stesso tempo lo sfollamento forzato”. Un piano che non rispetta “i principi umanitari globali di umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità”.
La Gaza Humanitarian Foundation dovrebbe presentare pubblicamente l’iniziativa entro la fine della settimana, ha detto un funzionario israeliano al Times of Israel. Due giorni fa, la portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha riferito di “un annuncio importante riguardante l’invio di aiuti a Gaza nei prossimi giorni”, e ieri il presidente Trump ha riferito di sviluppi a Gaza “nelle prossime 24 ore”.