Giappone, Kishida potrebbe giocare la carta del voto anticipato
Il suo partito ha vinto le suppletive, i consensi crescono
Roma, 24 apr. (askanews) – La vittoria del Partito liberaldemocratico del premier Fumio Kishida nelle elezioni suppletive e locali di ieri in Giappone ha fatto crescere la possibilità di elezioni politiche: il primo ministro, spinto dal vento al momento favorevole dei consensi, potrebbe sciogliere le camere per capitalizzare.
Il recente viaggio di Kishida in Ucraina ha portato a una crescita sensibile di consenti per il primo ministro che, per molti mesi, aveva vissuto una lunga fase d’impopolarità. Secondo quanto scrive il Nikkei, all’interno del partito di maggioranza relativa l’opinione dominante è quella secondo la quale il capo del governo dovrebbe dissolvere la Camera bassa dopo il summit G7 a Hiroshima,
Il vertice, che si terrà nel collegio elettorale di Kishida, consentirà al primo ministro di godere di una forte esposizione mediatica, collocandolo tra i leader globali che affluiranno in Giappone.
L’ultimo sondaggio del Nikkei, che risale al mese di marzo, dava il livello di approvazione del governo Kishida al 48 per cento rispetto al 35 per cento di dicembre. Il premier ha anche goduto di una buona accoglienza delle sue politiche per la natalità.
Tuttavia, i risultati pur positivi del voto di ieri, hanno mostrato qualche fragilità in alcuni collegi, in cui il Partito liberaldemocratico – che ha ottenuto quattro seggi su cinque in palio – ha vinto con una differenza non ampia. Lo stesso Toshimitsu Motegi, segretario generale del partito, ha ammesso che la lotta è stata “dura” a Osaka e in altri collegi. “Abbiamo bisogno – ha detto alla televisione pubblica NHK il numero due del partito – di rafforzare e rivedere drasticamente il nostro livello di preparazione”.
La sfida potrebbe venire da partiti come il Nippon Ishin no kai, il Partito dell’innovazione, che ha vinto un seggio alla Camera bassa nella prefettura di Wakayama, l’unico seggio non conquistato dal Partito liberaldemocratico, che in eventuali elezioni non ha tanto il problema di vincere, ma di verificare con quanto scarto vincerà sugli altri.
Per Kishida un possibile sfidante può essere Hirofumi Yoshimura, il popolare governatore di Osaka e co-leader dell’Ishin no Kai: quando è andato a fare campagna a Wakayama ha decisivamente spostato l’asse e il 62 per cento di quelli che si definivano “indecisi” alla fine avrebbe votato per il Partito dell’Innovazione, secondo un sondaggio dell’agenzia di stampa Kyodo.
La sfida, tuttavia, potrebbe riuscire a diventare meno scontata solo se i partiti dell’opposizione principali decidessero di coalizzarsi dietro a singoli candidati. Non sarà tuttavia sempllice mettere assieme Ishin no Kai, Partito democratico costituzionale, Partito comunista giapponese e Partito democratico per il popolo. Formazioni di un’opposizione che si frantuma sempre più che unirsi.
Kishida finora ha negato di avere in mente di sciogliere la Camera bassa e di convocare elezioni anticipate. “Spingeremo avanti ognuna delle nostre politiche chiave per produrre risultati. Questo è quanto dobbiamo fare”, ha affermato oggi il primo ministro.
Va anche tenuta presente la vita interna del Partito liberaldemocratico. Le elezioni per la presidenza del partito sono previste per l’autunno 2024 e, nel sistema giapponese, chi guida il partito di maggioranza guida anche il governo. Quindi molti osservatori vedono comunque probabile un voto anticipato entro la fine del prossimo anno.