
Giacomo Ponti nuovo presidente Federvini: mio obiettivo è creare valore
Milano, 25 giu. (askanews) – Giacomo Ponti è il nuovo presidente di Federvini. Subentra a Micaela Pallini. Il passaggio di consegne è avvenuto oggi nel corso dell’assemblea generale a Roma. L’assemblea ha contestualmente sancito il rinnovo della governance, con la nomina dei vicepresidenti Aldo Davoli e Piero Mastroberardino, di Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vini, di Leonardo Vena, presidente del Gruppo Spiriti e di Sabrina Federzoni, presidente del Gruppo Aceti.
Ponti, alla guida della storica azienda familiare fondata nel 1787 a Ghemme (Novara), rappresenta la nona generazione di un’impresa simbolo della produzione italiana di aceti e conserve. Con la sua nomina, per la prima volta un esponente del comparto aceti assume la presidenza della Federazione, a conferma della centralità crescente di tutte le filiere rappresentate da Federvini. “Una scelta – ha sottolineato Federvini – che rafforza il legame tra tradizione imprenditoriale e rappresentanza del made in Italy agroalimentare”.
“Accolgo questo incarico con senso di responsabilità in una fase storica complessa, segnata da forti tensioni internazionali ed incertezze. Federvini continuerà a rappresentare con forza e competenza le nostre imprese, valorizzandone qualità, sostenibilità e centralità economica” ha affermato Ponti, spiegando che “tra gli obiettivi prioritari del mio mandato il rafforzamento della competitività internazionale del nostro settore, tutelando in primis il valore culturale di tutti i comparti, dai vini, agli spiriti, agli aceti, che costituiscono un patrimonio economico di straordinario prestigio per il nostro Paese”.
Secondo Federvini, il quadro macroeconomico nazionale resta fragile: il Pil italiano è cresciuto dello 0,9% nel 2024 e per il 2025 si prevede un andamento analogo. I prezzi delle bevande alcoliche risultano in deflazione, a fronte di una crescita sostenuta nel comparto alimentare e del food service. A maggio 2025 si è registrato un rimbalzo della fiducia di consumatori e imprese, dopo tre mesi consecutivi di calo. Tuttavia, i volumi di vendita al dettaglio restano deboli, con crescita nei canali discount, segno delle difficoltà ancora presenti nei bilanci familiari.
Nel contesto di un’economia interna ancora cauta, il primo trimestre del 2025 mostra un mercato in lieve assestamento, con alcuni segmenti che confermano segnali positivi. Secondo le rilevazioni Nomisma per l’Osservatorio Federvini, le vendite nella Gdo hanno registrato un andamento complessivamente stabile, con dinamiche differenziate tra i comparti. Il vino ha generato un valore pari a 694 milioni di euro, registrando una lieve flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A trainare il segmento sono gli spumanti di qualità, con il Metodo Classico in crescita del 7,1% e lo Charmat dolce in aumento del 2%. Restano in difficoltà i vini generici e frizzanti, mentre i vini a indicazione geografica protetta (IGP) segnano un +1,1% a valore.
Anche il comparto degli spirits risente di una certa debolezza con vendite pari a 274 milioni di euro, in calo del 3,2% sul 2024. Tuttavia, si distinguono performance positive per alcuni segmenti, come il Gin (+14,2%), tengono gli aperitivi alcolici, mentre risultano in flessione Grappa, liquori dolci e amari. Più positivo l’andamento degli aceti, che nel primo trimestre segnano una crescita dell’1,8% a valore. In particolare, spiccano le performance dell’aceto di mele (+6,4%) e dell’aceto di vino (+1,5%). L’Aceto Balsamico di Modena Igp subisce invece una lieve contrazione dello 0,7%, pur mantenendo una quota di mercato rilevante, pari al 32% del totale venduto in Gdo. Per quanto riguarda i consumi fuori casa, i dati TradeLab indicano un valore complessivo di 81,4 miliardi di euro nel 2024, in crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Un quadro che nel primo trimestre del 2025 ha mostrato segnali di un rallentamento generalizzato: il vino cresce solo dello 0,7% a valore, penalizzato dal rallentamento nel Regno Unito e dalla crescente concorrenza da Paesi terzi; gli spirits segnano un +3,1%, trainati dai liquori (+10,9%), mentre la Grappa cala del 14%; gli aceti arretrano dell’1,4%, pur mantenendo nel 2024 performance positive in mercati chiave come Stati Uniti, Germania, Francia e Corea del Sud.
“Abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa che agisca con determinazione per facilitare il dialogo e scongiurare qualunque escalation. Le nostre imprese non possono continuare a subire ingiustamente l’incertezza dettata dalle forti tensioni geopolitiche che in queste ore si stanno intensificando” ha proseguito Ponto, precisando che “in questo momento è fondamentale che anche il nostro governo insieme alle imprese lavori in sinergia per garantire la crescita della filiera promuovendo la stabilità e l’accesso ai mercati internazionali per le nostre realtà produttive. Il mio obiettivo è chiaro: creare valore, per le imprese, per i territori, per il sistema Italia. Valore economico, ma anche reputazionale. Federvini – ha concluso il neo presidente – sarà un presidio forte e competente per un’Italia che produce, innova e dialoga con il mondo, con orgoglio e responsabilità”.