G7 vuole standard tecnici globali per l’intelligenza artificiale

G7 vuole standard tecnici globali per l’intelligenza artificiale

Per mantenerla ‘affidabile’

Roma, 20 mag. (askanews) – I leader delle nazioni del Gruppo dei Sette (G7), riuniti a Hiroshima in Giappone, caldeggiano lo sviluppo e l’adozione di standard tecnici per mantenere l’intelligenza artificiale (AI) “affidabile”, e sottolineano che la governance della tecnologia non ha tenuto il passo con la sua crescita. I Sette hanno riconosciuto che gli approcci per raggiungere “la visione comune e l’obiettivo di un’IA affidabile possono variare”, hanno affermato, nel comunicato finale del vertice, che le regole per le tecnologie digitali come l’IA dovrebbero essere “in linea con la nostra condivisione valori democratici”.

L’accordo è arrivato dopo che l’Unione Europea, che partecipa al G7, si è avvicinata questo mese all’approvazione di una legislazione per regolamentare la tecnologia AI, potenzialmente la prima legge globale sull’IA al mondo che potrebbe costituire un precedente tra le economie avanzate.

“Vogliamo che i sistemi di intelligenza artificiale siano accurati, affidabili, sicuri e non discriminatori, indipendentemente dalla loro origine”, ha dichiarato venerdì il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

I leader del G7 hanno affermato di “aver bisogno di fare immediatamente il punto sulle opportunità e sulle sfide dell’IA generativa”, un sottoinsieme della tecnologia resa popolare dall’app ChatGPT.

ChatGPT di OpenAI ha spinto Elon Musk e un gruppo di esperti di intelligenza artificiale a lanciare un allarme a marzo chiedendo una pausa di sei mesi nello sviluppo di sistemi più potenti, citando potenziali rischi per la società.

Finora – riporta la stampa Usa – gli Stati Uniti hanno adottato un approccio cauto sul governo dell’IA, con il presidente Joe Biden il mese scorso che ha affermato che restava da vedere se l’IA è pericolosa. Martedì Sam Altman, CEO di OpenAI sostenuto da Microsoft, ha dichiarato a un panel del Senato che gli Stati Uniti dovrebbero prendere in considerazione i requisiti di licenza e test per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale.

Il Giappone, presidente del G7 di quest’anno, è stato ancora più accomodante, impegnandosi a sostenere l’adozione pubblica e industriale dell’IA monitorandone i rischi. “È importante affrontare adeguatamente sia i potenziali che i rischi”, ha detto la scorsa settimana il primo ministro Fumio Kishida al consiglio di AI del governo.

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