G7 Hiroshima, Ucraina sarà uno dei temi centrali
Questione globale, con impatto anche sull’Indo-Pacifico e su Taiwan
Roma, 12 mag. (askanews) – L’Ucraina sarà uno dei temi centrali del G7 che si terrà dal 19 al 21 maggio a Hiroshima, in Giappone, anche grazie al fatto che il presidente Volodymyr Zelensky prenderà parte a distanza al vertice. L’ha spiegato oggi una fonte informata giapponese, precisando che quella ucraina è una questione globale che ha un impatto anche sulle prospettive future dell’Indo-Pacifico.
La comunità internazionale è a un “punto di svolta storico”, dopo la pandemia e con l’”aggressione russa nei confronti dell’Ucraina che ha scosso le fondamenta dello stato di diritto e dell’ordine internazionale”. Zelensky parteciperà online al G7 e ci si attende che “il G7 mostri forte solidarietà, offrendo il massimo sostegno”.
La presidenza di turno giapponese vuole “dimostrare la ferma determinazione del G7 nel confermare l’ordine internazionale basato sullo stato di diritto e che respinge ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con la forza, con la coercizione o con la minaccia di usare le armi nucleari, come la Russia ha fatto”.
Questa enfasi sul no alle modifiche unilaterali dello status quo, dal punto di vista di Tokyo, ha anche lo scopo di fare da “deterrente per ogni possibile tentativo futuro di modificare unilateralmente lo status quo, per esempio in Asia o ovunque possa essere”. Il discorso tra i Sette, insomma, verterà sull’Ucraina, ma nella prospettiva giapponese, cioè di un paese asiatico”, con un’attenzione alle possibili ricadute sull’Indo-Pacifico. “Naturalmente Taiwan è uno di questi temi, anche se ovviamente non è citato. Per il mio personale punto di vista, lo Stretto di Taiwan potrebbe essere la prossima Ucraina”, ha spiegato la fonte.
La Cina considera Taiwan parte integrante del suo territorio. Nell’ultimo anno Pechino ha fortemente aumentato la pressione militare nei confronti dell’isola. Dopo la visita dell’allora speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taipei, la Cina ha risposto con esercitazioni a fuoco vivo. Inoltre, usando il pretesto della visita di Pelosi, Pechino ha per la prima volta superato con i suoi aerei la linea mediana del cielo sullo Stretto di Taiwan. Questo fatto è ormai diventato la normalità: “la Cina sostanzialmente – spiega la fonte – ha cambiato lo status quo”.
Per questo il G7 dovrebbe mandare il “forte messaggio che questo non sarà tollerato e non è nell’interesse della Cina”. Su questo tema, tutti i paesi del G7 “sono sulla stessa pagina”, secondo la fonte: anche la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha detto recentemente che l’Europa non può essere “vassalla” degli Stati uniti sulla questione taiwanese, in realtà non ha cambiato la sua posizione ufficiale ed è sulla medesima linea.