
Federbio: scegliere il biologico per salvare le api
Roma, 16 mag. (askanews) – Scegliere il biologico per salvare le apii, perchè “numerosi studi e ricerche attestano come l’agricoltura biologica contribuisca attivamente alla protezione delle api, evidenziando come nei campi bio la densità di insetti impollinatori sia decisamente superiore rispetto a quelli convenzionali. Le pratiche biologiche creano infatti ambienti sicuri per le api. Proteggere le api è una responsabilità collettiva: tutti possiamo dare un contributo attraverso scelte consapevoli, a base di prodotti biologici e sostenibili, per garantire un futuro più sano per il sistema agricolo e per il nostro pianeta”. E’ l’appello lanciato da Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, in occasione della Giornata mondiale delle api, che quest’anno ha come tema “Api ispirate dalla natura per nutrirci tutti”.
Secondo la FAO, dalla preziosa attività delle api e degli altri insetti impollinatori dipende il 75% delle colture agricole fondamentali per la sicurezza alimentare e la diversità nutrizionale globale, oltre a quasi il 35% della produzione agricola mondiale in termini di volume.
I dati del Rapporto Ispra “Piante e insetti impollinatori: un’alleanza per la biodiversità” mettono però in guardia: oltre il 9% delle specie di api e altri insetti impollinatori è a rischio di estinzione. In termini economici il valore dell’impollinazione è stimato in circa 153 miliardi di euro all’anno a livello mondiale, 22 miliardi a livello europeo e 3 miliardi a livello nazionale, mentre la produzione agricola mondiale direttamente associata all’attività delle api rappresenta un valore che si attesta tra 199 e 589 miliardi di euro.
La sopravvivenza delle api è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici, dall’uso intensivo di pesticidi chimici, dall’inquinamento e dalla perdita di habitat naturali. “L’Ispra segnala una perdita del 30% delle colonie di api rispetto a dieci anni fa – sottolinea Mammuccini – un dato decisamente allarmante perché gli impollinatori sono indispensabili per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale”.