Europee, la commissione Antimafia: sette i candidati impresentabili

Europee, la commissione Antimafia: sette i candidati impresentabili

Tre sono di Forza Italia, due di Fratelli d’Italia, uno è Pd e uno di Stai Uniti d’Europa

Roma, 28 mag. (askanews) – Sono sette i candidati alle elezioni europee in violazione del codice di autoregolamentazione dei partiti. Lo ha reso noto la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo leggendo l’elenco degli “impresentabili” in apertura di seduta.

Si tratta di Angelo D’Agostino, Marco Falcone, Luigi Grillo, tutti candidati nella lista Fi-Noi Moderati in diverse circoscrizioni; Alberico Gambino e Giuseppe Milazzo di Fdi; Filomena Greco candidata con la lista Stati Uniti D’Europa e Antonio Mazzeo (Pd).

Sono stati esaminati 817 nominativi, la Direzione nazionale antimafia ne ha segnalati 20, per la commissione Antimafia sono 7 gli impresentabili.

Si tratta di Angelo Antonio D’Agostino, candidato per la lista “Forza Italia Noi Moderati PPE” – Circoscrizione Italia meridionale, rinviato a giudizio dal Tribunale di Roma per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio); Mario Falcone, candidato Fi-Nm nella Circoscrizione Italia insulare, imputato in due diversi procedimenti, uno a Palermo per induzione indebita a dare e promettere utilità, e uno a Catania per tentata concussione; Alberico Gambino, candidato per la lista “Fratelli d’Italia” – Circoscrizione Italia meridionale, decaduto nel 2019 dalla carica di sindaco del comune di Pagani, essendo divenuta definitiva la sentenza con la quale era stata dichiarata la temporanea incandidabilità di Gambino, quale amministratore che ha dato causa allo scioglimento del consiglio comunale di Pagani; Filomena Greco, candidata per la lista “Stati Uniti di Europa” – Circoscrizione Italia meridionale, rinviata a giudizio per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Tra gli impresentabili anche Luigi Grillo, candidato per la lista “Forza Italia Noi Moderati PPE” – Circoscrizione Italia nord-occidentale. Dal certificato del casellario giudiziale risulta condannato alla pena di anni 2 e mesi 8 di reclusione con la pena accessoria dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per anni 5, per i reati diversi reati: associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, utilizzazione di segreti d’ufficio.

Infine Antonio Mazzeo, candidato del Pd nella Circoscrizione Italia centrale, imputato per bancarotta fraudolenta e Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per Fdi, rinviato a giudizio per tentata concussione.

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