
Estate 2025, il mare torna protagonista: viaggio lento tra le isole italiane
Milano, 5 ago. (askanews) – L’estate 2025 segna un cambio di rotta: mentre il turismo di massa mostra i suoi limiti e le rotte aeree si fanno sempre più affollate, torna in auge il viaggio via mare. Non solo per spostarsi, ma per riscoprire un modo di viaggiare più lento, personalizzabile, spesso più sostenibile. A rilanciare questo approccio è anche il boom delle prenotazioni via traghetto, cresciute in tutta Europa grazie a piattaforme digitali come Ferryhopper, che consentono di organizzare gli spostamenti marittimi con semplicità e flessibilità.
L’Italia, con la sua geografia di isole e arcipelaghi, si conferma regina del Mediterraneo. Le destinazioni più richieste vanno oltre i classici circuiti: dalla Sardegna autentica del Mandrolisai e dell’Ogliastra, raggiungibile via Olbia o Cagliari, fino alla Toscana marittima con le sue isole minori – Capraia, Pianosa, Giannutri – e le Tremiti, piccole e preziose, al largo del Gargano.
Il viaggio in traghetto diventa occasione per esplorare territori ancora integri, assistere a festival culturali o attraversare il Tirreno con l’auto al seguito, evitando scali forzati e orari rigidi. I porti di Livorno e Piombino, per esempio, stanno rafforzando il loro ruolo di snodo, collegando non solo le isole toscane ma anche Corsica, Sardegna e Sicilia.
Secondo gli operatori del settore, il dato più rilevante è la crescita della domanda di viaggi su misura: tappe flessibili, possibilità di cambiare idea anche all’ultimo momento, itinerari personalizzati e una nuova centralità del tragitto rispetto alla meta. A muoversi sono famiglie, giovani professionisti e turisti internazionali attratti da un’idea di vacanza che unisce cultura, natura e autonomia.
L’innovazione tecnologica ha facilitato questa tendenza: molte app, come quella di Ferryhopper, permettono di confrontare tratte, orari e tariffe tra oltre 160 compagnie marittime, offrendo biglietti digitali e assistenza multilingua. Un’evoluzione che rende più accessibili anche mete meno note e incoraggia forme di turismo più rispettose dei territori attraversati.
Non è solo una questione di mete: è una diversa idea di vacanza, che privilegia il ritmo del mare, la scoperta di luoghi fuori dalle rotte tradizionali e la libertà di cambiare programma. Un modo per riconnettersi con l’ambiente e con il tempo del viaggio, in un’estate che – almeno in Italia – sembra restituire al Mediterraneo il suo ruolo di spazio vivo, da attraversare e non solo da guardare.