E-R terza regione per turismo Dop, Mammi: crea valore aggiunto

E-R terza regione per turismo Dop, Mammi: crea valore aggiunto

Roma, 25 giu. (askanews) – Le DOP e le IGP si confermano un volano sempre più potente per l’economia, il turismo e la qualità della vita dell’Emilia-Romagna. La Regione conquista, infatti, il terzo posto nella classifica nazionale del Turismo DOP, alle spalle di Veneto e Toscana, e davanti alla Lombardia, grazie a un sistema integrato che unisce filiere produttive solide, attrattività territoriale e il ruolo strategico dei Consorzi di tutela. Secondo la ricerca, i prodotti che hanno contributo a creare più azioni e strategie sul territorio sono il Parmigiano Reggiano DOP, il Prosciutto di Parma DOP, la Piadina Romagnola IGP, la Coppa, la Pancetta e i Salumi piacentini DOP.

La classifica è contenuta nel primo Rapporto nazionale sul turismo legato alle Indicazioni Geografiche, realizzato dalla Fondazione Qualivita in collaborazione con Origin, presentata oggi a Bruxelles, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

Il Rapporto mette in luce, in particolare, come la sinergia tra agricoltura, turismo e ‘DOP economy’ rappresenti un modello virtuoso di sviluppo, capace di generare valore economico, valorizzare l’identità dei territori e rispondere alla crescente domanda di esperienze autentiche da parte dei turisti. Visite a cantine, caseifici, frantoi e aziende agricole, degustazioni, itinerari culturali legati alla tradizione alimentare del territorio, attività didattiche e laboratori legati alla produzione artigianale, vedono infatti sempre più protagonisti dei 44 prodotti DOP e IGP, volano in Emilia-Romagna anche dell’export agroalimentare (+22,2% verso gli Stati Uniti nel 2024).

“Questo successo è frutto – sottolinea Mammi – della combinazione vincente che caratterizza il nostro territorio: filiere agricole robuste e di qualità, un’offerta turistica consolidata e, soprattutto, l’impegno fondamentale dei nostri Consorzi di tutela, nel valorizzare e promuovere prodotti unici al mondo. Parliamo di un modello virtuoso – aggiunge l’assessore – in grado non solo di generare valore economico per le comunità che oggi alla produzione alimentare si attesta attorno ai 37 miliardi, ma anche di rafforzare l’identità culturale dei luoghi e soddisfare la crescente richiesta di un turismo esperienziale e consapevole. La classifica nazionale rappresenta quindi uno strumento prezioso per individuare buone pratiche replicabili e potenziare le politiche pubbliche, e dimostra che, con visione strategica, coordinamento e capacità di fare rete, è possibile attivare percorsi efficaci di sviluppo locale”.

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