Dazi, Prandini: Aiuti governo a imprese? Porre problema a livello europeo

Dazi, Prandini: Aiuti governo a imprese? Porre problema a livello europeo

Milano, 5 mag. (askanews) – “Mi auguro che la capacità di interlocuzione da un lato del governo italiano, e soprattutto delle istituzioni europee, possa portare a far sì che si ritorni al buon senso e a superare una forma di tassazione in aumento, ragionando in modo proficuo per quanto riguarda la crescita per l’economia europea e nello stesso tempo anche per quella statunitense”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione della giornata di apertura di TuttoFood.

A chi gli chiedeva se il governo dovesse studiare delle misure a supporto delle imprese in caso di entrata in vigore effettiva dei dazi ha detto: “Sicuramente ci auguriamo che questo non debba succedere, nel momento in cui invece ci dovesse essere una situazione di criticità non solo dobbiamo saper dialogare col governo italiano ma dobbiamo portare il problema a livello europeo perché riguarderà comunque tutti gli Stati europei. E’ chiaro che noi rischiamo di essere penalizzati più di altri perché il valore delle esportazioni dell’agroalimentare italiano cresce in modo superiore rispetto a quello che sta avvenendo in altri Paesi”.

Per Prandini la preoccupazione in questo momento è “assolutamente legittima rispetto a un mercato che potrebbe essere condizionato da una scelta che non si capisce, voluta dal presidente Trump, di aumentare la tassazione per quanto riguarda le importazioni di prodotti agroalimentari provenienti dall’Europa e non solo”, ha osservato Prandini che sottolinea come questa mossa crei “un effetto sicuramente negativo nei confronti dei cittadini statunitensi, perché l’aumento della tassazione lo andranno a pagare loro con un effetto anche legato all’inflazione sulla capacità di acquisto dei cittadini stessi e con il rischio per noi di diminuire la capacità e il valore delle esportazioni stesse”. Il presidente di Coldiretti ha rimarcato che nei primi mesi del 2025, “nel momento in cui questi dazi sono stati sospesi, c’è stato un aumento delle esportazioni, che è esattamente, strettamente connesso all’incertezza che gli operatori stanno vivendo. Incertezza che viviamo anche sui nostri imprenditori, in particolar modo su alcune filiere produttive”.

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