
Dazi, Patuelli (Abi): Trump? “Preoccupati, ma nervi saldi e dialogo”
Roma, 24 mag. (askanews) – Sulle ultime minacce sui dazi commerciali all’Unione europea (50% da giugno) c’è “molta preoccupazione e molta attenzione”, ma “io sono per tenere nervi sereni, saldi, volontà di dialogo, attenta, costruttiva, non facendosi impressionare”. Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervistato durante una delle sessioni del Festival dell’economia di Trento.
“C’è sicuramente molta preoccupazione, molta occupazione di attenzione, ma vi sono anche delle consapevolezze che non bisogna spaventarsi troppo con le parole. Perché io ho una sensazione crescente, in questi mesi, che il linguaggio (del presidente Usa Donald) Trump non è quello classico, né della politica, né della diplomazia, è un linguaggio diverso che viene da un’esperienza molto commerciale e che lui porta dei rapporti che ritiene essere evidentemente essere più commerciali che politici e diplomatici”.
“Potrei anche dare un tentativo di definizione: ci troviamo di fronte a un tremendissimo vetero contrattualista – è il termine coniato da Patuelli -. Ovverosia cercare di spaventare l’interlocutore” che è però “la premessa” per un negoziato. E “potrei farne degli esempi consolidati, ci sono stati molti decenni in cui le relazioni internazionali erano basate sull’incutere ansia nell’interlocutore, a cui si diceva che le complessità del mondo sono gigantesche, le complessità del tuo continente sono accentuate ulteriormente, le difficoltà del tuo Paese sono ancora più gravi e ti trovi al centro di diverse complessità. Decidi da una parte o dall’altra e la scelta determina il prevalere o meno di una tendenza che può influenzare il mondo. Esagerazioni di diplomazia psicologica un po’ forzata. Quindi – ha concluso Patuelli – io sono per tenere nervi sereni, saldi, volontà di dialogo, attenta, costruttiva, non facendosi impressionare”. (fonte immagine: Festival economia Trento).