
Dazi, Ishiba furioso per lettera di Trump: veramente deplorevole
Roma, 8 lug. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha espresso tutto il suo disappunto per la decisione del presidente Usa Donald Trump di imporre un dazio del 25% a partire dal primo agosto e si è impegnato a intensificare le trattative per evitarlo. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Kyodo.
Dopo che l’intenzione di Trump è stata comunicata al Giappone in una lettera, il principale negoziatore giapponese – il ministro della Rivitalizzazione economica Ryosei Akazawa – ha parlato al telefono con il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick esprimendo la delusione del suo Paese. I due negoziatori di vertice hanno avuto colloqui “schietti e approfonditi” per oltre 40 minuti, ha riferito Akazawa.
Ishiba ha definito “veramente deplorevole” l’ultima mossa degli Stati uniti e ha dichiarato che il Giappone non indietreggerà nella difesa degli interessi nazionali nei prossimi cicli di trattative, impegnandosi a fare tutto il possibile per ridurre l’impatto dell’imminente aumento dei dazi sull’economia giapponese orientata alle esportazioni.
“Continueremo a negoziare con gli Stati uniti per esplorare la possibilità di raggiungere un accordo reciprocamente vantaggioso, proteggendo al contempo i nostri interessi nazionali”, ha detto Ishiba a una task force governativa sui dazi statunitensi.
La mossa del presidente statunitense è arrivata poco prima che una sospensione di tre mesi di parte del “dazio reciproco” annunciato fosse destinata a scadere domani.
La nuova aliquota del 25%, leggermente superiore al 24 percento inizialmente annunciato per il Giappone, entrerà in vigore il primo agosto, con Trump che ha lasciato aperta la possibilità di una revisione tramite negoziati. “Come negoziatore, mi dedicherò a compilare un pacchetto completo da sottoporre ai leader di entrambi i Paesi, sfruttando al massimo le circa tre settimane extra che ho a disposizione”, ha detto Akazawa ai giornalisti dopo la telefonata con Lutnick. “Ritengo che abbiamo costruito un certo grado di fiducia reciproca e sappiamo che entrambe le nazioni hanno negoziato in modo sincero e leale”, ha aggiunto.
I colloqui bilaterali sui dazi, compreso un vertice faccia a faccia, non hanno prodotto progressi sostanziali. Si ritiene che i due Paesi siano ancora lontani, in particolare relativamente ai dazi sulle automobili.
In vista delle elezioni della Camera dei Consiglieri del 20 luglio, in cui Ishiba rischia di perdere la maggioranza anche nella camera alta della Dieta nipponica, il prumo ministro ha affermato che i negoziati hanno contribuito a mantenere “praticamente sospesa” l’aliquota dei dazi statunitensi per il Giappone. Il capo del governo di Tokyo, in questo senso, sa che concessioni troppo ampie a Washington potrebbero avere un costo elettorale importante.
Trump, dal canto suo, ha scritto a Ishiba: “Comprenda che la percentuale del 25% è molto inferiore a quanto necessario per eliminare il disavanzo commerciale che abbiamo con il suo Paese”, secondo un post sulla sua piattaforma Truth Social, inviando una lettera simile anche alla Corea del Sud, un altro alleato degli Stati Uniti. “Questi dazi – ha detto ancora – possono essere modificati, verso l’alto o verso il basso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese”.
Il Giappone ha una bilancia dei pagamenti in avanzo con gli Usa per oltre 50 miliardi di euro. Le automobili rappresentano oltre un quarto del valore totale delle esportazioni giapponesi verso gli Stati uniti, secondo i dati governativi.
Oltre alle automobili, il riso è recentemente diventato oggetto delle critiche di Trump, il quale afferma che il Giappone non importa riso statunitense, un’affermazione che Ishiba ha respinto.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent, responsabile dei negoziati sui dazi, ha fatto capire che un accordo commerciale con il Giappone non sarà siglato a breve, citando le complicazioni legate alle elezioni della camera alta.