
Da R. Piemonte 2 mln per l’apicoltura e la produzione del miele
Roma, 18 giu. (askanews) – Quasi 2 milioni di euro a sostegno dell’apicoltura e produzione del miele in Piemonte. Li assegna quest’anno l’assessorato all’Agricoltura della Regione agli apicoltori operanti sul territorio. Il bando aprirà a inizio luglio e resterà aperto fino a metà settembre. La graduatoria a fine anno.
Il comparto è il più rilevante a livello nazionale per numero di operatori e consistenza di alveari: secondo i dati 2024 dell’Anagrafe Apistica Nazionale, il Piemonte è al primo posto in Italia con circa 215.000 alveari censiti, pari al 12,5% del totale nazionale e un numero di apicoltori registrati che si attesta a 7.156 soggetti. Ed è il primo produttore di miele in Italia con 3.215 tonnellate nel 2024 su un totale nazionale di 21.850.
Le risorse finanziarie provengono per il 70% da fondi europei Feaga e per il 30% da risorse nazionali, e sono ripartite dal Masaf fra le Regioni sulla base dell’entità del settore all’interno di ognuna. L’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni ricorda che “l’apicoltura in Piemonte è un comparto di importanza straordinaria per il mantenimento della biodiversità e la valorizzazione di territori anche marginali, ma soprattutto come attività produttiva grazie a un miele di qualità eccezionale che entra a buon diritto fra le produzioni agroalimentari che stiamo promuovendo in Italia e nel mondo”.
“Ho voluto introdurre per la prima volta nel bando 2025 – sottolinea Bongioanni – un contributo di 150mila euro specificamente destinato alla cosiddetta alimentazione di soccorso, che va a sostenere gli apicoltori in periodi particolarmente critici, in cui per effetto di condizioni meteorologiche sfavorevoli si verifica una drastica riduzione delle fioriture disponibili e quindi delle risorse alimentari per le colonie, compromettendone la sopravvivenza”.
Gli apicoltori in Piemonte sono per circa il 37% aziende professionali e per il 63% soggetti amatoriali. Sono concentrati in particolare nelle province di Torino (35% del totale) e Cuneo (26,5%).
Per quanto riguarda la modalità gestionale degli apiari, è netta la prevalenza della tipologia nomade rispetto a quella stanziale. Circa il 78% degli alveari piemontesi viene spostato durante la stagione produttiva per seguire le diverse fioriture disponibili sul territorio. Il restante 22% è invece gestito in modalità stanziale, con le arnie collocate in un’unica postazione durante l’intero arco dell’anno.