Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): contro hacker strategia antimafia
“Devono essere trasformati in collaboratori di giustizia”
Roma, 10 ott. (askanews) – “La vicenda di Carmelo Miano, giovane ingegnere che ha violato i server delle procure di mezza Italia ci insegna che non esistono siti sicuri e che se sei un prodigio ma usi la tua maestria fuori dalle regole, nessuno cercherà di arruolarti tra i ‘buoni’. Diventerebbe più semplice arginare il fenomeno se con i vari Miano si facesse quello che è stato fatto con la criminalità organizzata: trasformali in collaboratori di giustizia. I dati sono la vera ricchezza del momento, cercare però il flusso dei soldi, come intuirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel dare la caccia ai boss di Cosa Nostra, è quasi impossibile . I due magistrati, però, hanno dimostrato che anche i mafiosi più irriducibili possono ‘pentirsi’, se e quando conviene loro. Dunque bisogna iniziare a pensare all’ hackeraggio come ad un vero e proprio crimine organizzato ed agire di conseguenza sulla scia della strategia di contrasto alla mafia”. Così in una nota l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup.