Copagri: in pacchetto Ue semplificazione Pac luci e ombre

Copagri: in pacchetto Ue semplificazione Pac luci e ombre

Roma, 1 lug. (askanews) – “Il pacchetto di interventi messo in campo negli scorsi mesi dalla Commissione UE per snellire la PAC, pur rappresentando un importante tassello verso la semplificazione del Primario, come ripetutamente richiesto dalla Copagri, presenta sia luci che ombre, in quanto in taluni casi rischia addirittura di accrescere gli oneri in capo agli agricoltori, introducendo peraltro diverse novità che appaiono di difficile applicazione o di scarsa utilità nel contesto italiano”. Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione in Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio per modificare i regolamenti (UE) 2021/2115 e (UE) 2021/2116.

“Nel ricordare che si tratta di una proposta legislativa che interviene sui Piani Strategici della PAC e che, prima di entrare in vigore, dovrà passare il vaglio del Parlamento e del Consiglio UE – spiega la confederazine agricola – è molto importante rimarcare le diverse novità di carattere positivo, fra cui figurano le semplificazioni relative ai controlli, così come quelle apportate al regime di pagamento per i piccoli agricoltori, per cui si prevede un raddoppio del tetto degli aiuti forfettari e l’esenzione dal rispetto degli obblighi della condizionalità; analogo favore si esprime per la maggiore flessibilità relativa al rispetto delle buone condizioni agronomiche e ambientali, tenendo conto delle diverse pratiche agricole utilizzate nell’UE”, ha osservato la Copagri.

“Accanto ad esse, però, figurano interventi che destano più di qualche preoccupazione, con particolare riferimento a quelli inerenti alla gestione delle crisi; in un contesto caratterizzato dal sempre più frequente verificarsi di fenomeni climatici estremi, infatti – ha fatto notare la Confederazione – la rimodulazione dei pagamenti per gli agricoltori colpiti da eventi catastrofali rischia di minare la base di contributi redistributivi di cui usufruiscono attualmente le aziende agricole, palesando la necessità di continuare a ragionare per arrivare alla creazione di un vero e proprio fondo UE che non vada a pesare sul bilancio agricolo”.

“Per la programmazione post 2027 serviranno certamente ben altre ambizioni, che al momento non sembrano però orientare i negoziati in corso a livello comunitario. Desta fortissima preoccupazione, infatti, la paventata creazione di un fondo unico e di un programma nazionale in luogo dell’attuale impostazione caratterizzata da fondi e piani separati per agricoltura e pesca; tale previsione, qualora confermata, potrebbe inficiare concretamente l’efficacia e la continuità della PAC, mettendo a rischio la tanto auspicata flessibilità nell’applicazione delle misure agricole comunitarie”, ha concluso la Copagri.

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