
Copa e Cogeca: Roadmap Crediti Natura, ma verso dove si va?
Roma, 8 lug. (askanews) – Il Copa e la Cogeca prendono atto in una nota della pubblicazione, questa settimana, da parte della Commissione Europea, della Roadmap verso i Crediti Natura, che mira a destinare finanziamenti privati alla biodiversità e al ripristino ecologico, riconoscendo gli sforzi dei gestori del territorio. Ma, secondo le associazioni confederali europee, sebbene premiare i servizi ambientali sia un principio valido, la Roadmap “manca della chiarezza e degli elementi fondamentali necessari per garantire che tale sistema funzioni nella pratica”.
Poiché la Roadmap rimane incentrata su principi ampi e generici, il Copa e la Cogeca mettono in guardia dal procedere senza un’analisi solida e una solida base di partenza. Per il Copa e la Cogeca, lo sviluppo di un sistema di crediti natura deve affrontare questioni chiave, a partire dalla metodologia per definire e misurare i “crediti natura”, che rimane complessa dal punto di vista tecnico e scientifico.
“Altrettanto cruciale – sostengono – è stabilire i prerequisiti necessari per garantire che il sistema sia efficace per gli agricoltori, con sostenibilità a lungo termine, accessibilità e nessun onere amministrativo aggiuntivo. Qualsiasi sistema futuro deve funzionare per tutti i produttori, in tutte le regioni dell’UE, indipendentemente dalle dimensioni, dalla struttura o dal modello di produzione dell’azienda agricola, piccola o grande che sia, mista o specializzata, intensiva o estensiva”.
Il quadro, infatti, deve riflettere la diversità dei settori agricolo e forestale europei “ed evitare di essere accessibile solo a coloro che sono in grado di gestire meccanismi altamente complessi. Prendere in considerazione misure di salvaguardia in questo processo sarebbe altrettanto essenziale per prevenire l’accaparramento dei terreni e proteggere dalle distorsioni del mercato che potrebbero verificarsi se i terreni produttivi venissero dirottati esclusivamente per la generazione di crediti natura da parte di attori esterni. Senza queste tutele, l’intero approccio rischia di diventare controproducente”.