Consulente di Valditara per il progetto contro la violenza di genere ha scritto un libro “Il diavolo (è anche) donna”

Consulente di Valditara per il progetto contro la violenza di genere ha scritto un libro “Il diavolo (è anche) donna”

Scoppia la bufera. Le opposizioni chiedono informativa urgente. Il ministro: no polemiche pretestuose

Roma, 21 nov. (askanews) – “Il progetto Educare alle relazioni è stato scritto dal Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito dopo aver sentito il parere delle associazioni dei genitori, degli studenti, dei docenti, dei sindacati, dell’ordine degli psicologi e di diversi esperti fra cui anche giuristi e pedagogisti. Il documento è stato letto, condiviso e sottoscritto da me. È questo il documento che domani presenteremo ed è questo documento che va giudicato” e “per un confronto proficuo su un tema importante, che riguarda i nostri giovani e tutta la società, sarebbe utile evitare polemiche pretestuose”, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, prova a spegnere le critiche.

Ma la scelta di Alessandro Amadori come consulente per il progetto nelle scuole contro la violenza di genere ha scatenato un vero incendio. Il Pd, per bocca della deputata Irene Manzi, ha chiesto nell’aula della Camera “un’informativa urgente al ministro Valditara” sulla scelta dei consulenti per il progetto contro la violenza di genere destinato alle scuole e che dovrebbe essere presentato domani. In particolare che “la scelta di affidare il coordinamento del progetto “Educare alle relazioni” al professor Alessandro Amadori è a dir poco preoccupante” perché si tratta di una personalità “che più volte in diversi interventi ha avvalorato tesi delle responsabilità delle donne come causa delle violenze”.

Alessandro Amadori ha scritto, tra gli altri, un libro “Il diavolo è (anche) donna”. Il volume è stato pubblicato nel 2018 e nella presentazione on line dell’editore si legge: “In una società in cui la violenza dell’uomo sulla donna, del maschio sulla femmina, è sempre più evidente (come testimoniano i circa 150 femminicidi compiuti in media ogni anno in Italia), nell’immaginario collettivo si è stabilita una sorta di equazione psicologica. Maschile uguale aggressività e dominanza, femminile uguale passività e sottomissione. Maschile uguale cattiveria, femminile uguale mitezza. Ma le cose stanno veramente così? Con un’indagine empirica basata sulla desk analysis di siti tematici dedicati al BDSM, e con interviste personali a donne dominanti (Mistress), Alessandro Amadori, psicologo e ricercatore di mercato, ma anche esperto di nuove tendenze e di scienze criminologiche, ci dimostra che la realtà non è così semplice. Anche le donne, oggi, sanno essere dominanti e, soprattutto, cattive”.

“Sono tante le professionalità e le competenze sul campo, a partire dalle esperte formatesi soprattutto nel lavoro dei centri antiviolenza. Come è possibile che il ministro Valditara non trovi di meglio che affidarsi ad un consulente che afferma che ‘il diavolo è anche donna’ e che esistono le ‘ginnarche’, fantomatico movimento che vuole schiavizzare i maschi? Sostanzialmente un modo per negare che esista la cultura patriarcale. È di questo che muoiono le donne, della violenza degli uomini”, rilancia la senatrice Cecilia D’Elia, vice presidente della commissione femminicidi e portavoce nazionale delle donne del Pd.

“Rasentiamo davvero la follia, visto che a questo gruppo di consulenti e’ affidato il compito di coordinare il progetto sull’educazione alle relazioni nelle scuole. Siamo molto preoccupati e per questo presenteremo una interrogazione urgente al governo: il ministro deve al più presto chiarire in Parlamento e spiegare le sue scelte”, conclude.

La richiesta di informativa sulla scelta del consulente è sostenuta anche dal M5S: “Valditara ha il dovere di fornire tutte le dovute spiegazioni sulla nomina di Alessandro Amadori a coordinatore del progetto ‘Educare alle relazioni’. Abbiamo chiesto una informativa in aula, e ci aspettiamo che il ministro risponda celermente”, così in una nota gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico, Gaetano Amato, Susanna Cherchi, a proposito del collaboratore del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e delle sue tesi sulla violenza di genere. E “in un momento storico come quello che stiamo vivendo, con il fenomeno dei femminicidi che assume ogni giorno di più i contorni di una vera e propria strage, chiunque si accosti a questo argomento non può portare con sé le ombre di teorie bislacche e pericolose. E questo vale tanto più se si riveste un ruolo istituzionale pagato decine e decine di migliaia di euro con i soldi dei contribuenti” ha aggiunto.

Richiesta sostenuta anche dal leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, che chiede le dimissioni del consulente e chiama in causa anche Meloni: “È evidente che Alessandro Amadori non può restare al suo posto continuando ad occuparsi di ‘educazione alle relazioni’ e non può più in generale occuparsi di istruzione dei e delle giovani di questo Paese in ruoli del governo”. “Un uomo convinto che stia crescendo un pericoloso ‘business della dominazione femminile’ non può mettere mano alle linee guida che dovrebbero contribuire a salvare le donne dalla violenza maschile. Non può” ha ribadito Fratoianni, sottolineando: “La presidente del consiglio Meloni non può permettere che al ministero dell’Istruzione del suo governo si continui a tollerare il complottismo contro le donne. Valditara scelga meglio i suoi collaboratori, non c’è dominazione femminile ma centinaia di donne uccise e migliaia molestate o violentate” ha osservato.

“Non può. Perché, a differenza di quanto afferma nel suo libro delirante, non c’è nessuna guerra dei sessi da combattere, nella realtà invece e purtroppo – prosegue il leader di SI – ci sono solo centinaia di donne morte e decine di migliaia molestate e violentate” ha continuato.

“Il Ministro Valditara si vergogni di aver scelto un uomo così come braccio destro. Chieda scusa, fermi la presentazione del progetto di Amadori e si faccia indicare dai centri antiviolenza, dalle associazioni di donne, da istituzioni autorevoli e dal parlamento i giusti consulenti e soprattutto le giuste consulenti. E mi rivolgo anche alla Presidente del Consiglio Meloni: non può permettere che al ministero dell’istruzione del suo governo si continui a tollerare una forma di complottismo contro le donne” ha concluso.

Valditara, per il momento, tira dritto e ricorda che “le iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne saranno presentate domani, mercoledì 22 novembre 2023, alle ore 11 in una conferenza stampa al Senato (dove è calendarizzato l’esame del disegno di legge del governo contro la violenza sulle donne, già approvato dalla Camera), dai ministri dalla Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell’Istruzione e Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano”.

E visitando a Napoli l’Istituto comprensivo 46 “Scialoja Cortese”, ha sottolineato: “C’è del bene in tutti ed è compito della scuola, e della società, saperlo valorizzare. In tutti i figli ci sono talenti meravigliosi, diversi, ma tutti di eguale valore. Compito della scuola è individuarli e valorizzarli. Proprio oggi, dopo il minuto di silenzio dedicato a Giulia (Cecchettin, ndr) e a tutte le donne abusate e che hanno subito violenza, dico che la nostra scuola, la scuola del rispetto deve sapere unire i nostri giovani, unirli nel segno del sorriso e dell’amicizia”.

“La capacità di immedesimarsi nell’altro, nei dolori, nelle ansie, nelle preoccupazioni, la dobbiamo insegnare a partire dalla scuola. Solo così potremo avere una società che rispetta la donna, che rispetta il ‘no’, che sa che non si può pretendere ciò che non si può ottenere. Questa è la scuola della comunità, del dialogo, dell’affettività, delle relazioni, da cui nasce il mio progetto ‘Educare alle relazioni’”, ha concluso il ministro.

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