Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interne

Consiglio Ue, le conclusioni su allargamento e riforme interne

Pronti a negoziati con Ucraina, Moldova e presto Georgia e Bosnia

Bruxelles, 14 dic. (askanews) – Il Consiglio europeo sottolinea che l’allargamento dell’Ue “è un investimento geostrategico per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità. È un motore per migliorare le condizioni economiche e sociali dei cittadini europei, riducendo le disparità tra i Paesi, e deve promuovere i valori su cui si fonda l’Unione. Guardando avanti alla prospettiva di un’Unione ulteriormente allargata, sia i futuri Stati membri che l’Ue dovranno essere pronti al momento dell’adesione. Il lavoro su entrambi i binari dovrebbe avanzare in parallelo”. Lo si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo, in corso a Bruxelles, relative al capitolo “Allargamento e Riforme”, che riguarda le future nuove adesioni e le modifiche istituzionali e politiche necessarie per rafforzare l’Ue e adeguarne le strutture e il processo decisionale alle nuova sfide.

Gli aspiranti membri dell’Ue, ricordano le conclusioni, “devono intensificare gli sforzi di riforma, in particolare nel settore dello stato di diritto, in linea con la natura basata sul merito del processo di adesione e con l’assistenza dell’Ue”.

Ma, si avverte nelle conclusioni, “parallelamente, l’Unione deve gettare le basi interne e fare le riforme necessarie, definendo le ambizioni a lungo termine dell’Unione e le modalità per realizzarle, e affrontando le questioni chiave relative alle sue priorità e politiche, nonché alla sua capacità di agire. Ciò renderà l’Ue più forte e rafforzerà la sovranità europea”.

Basandosi sul “pacchetto allargamento” della Commissione dell’8 novembre 2023, il Consiglio europeo ha quindi adottato una serie di decisioni riguardo a diversi Paesi che aspirano all’adesione. Innanzitutto, “avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Repubblica di Moldova”. Per questi due paesi, il Consiglio europeo invita il Consiglio Ue (a livello ministeriale) ad adottare i rispettivi quadri negoziali una volta adottate le misure pertinenti stabilite nelle rispettive raccomandazioni della Commissione dell’8 novembre 2023.

Il Consiglio europeo decide inoltre “di concedere lo status di Paese candidato alla Georgia, fermo restando che saranno adottate le misure pertinenti previste nella raccomandazione della Commissione dell’8 novembre 2023”, mentre “avvierà i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina una volta che sarà stato raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione”. Su quest’ultimo punto, i leader invitano “la Commissione a riferire al Consiglio sui progressi compiuti entro marzo 2024, in vista di una decisione”.

“L’Unione europea – continuano le conclusioni – è pronta a completare la fase di apertura dei negoziati di adesione con la Macedonia del Nord non appena quest’ultima avrà adempiuto al suo impegno di completare le modifiche costituzionali indicate nelle conclusioni del Consiglio Ue del 18 luglio 2022, in linea con le sue procedure interne. Il Consiglio europeo invita la Macedonia del Nord ad accelerare il completamento di questi cambiamenti”.

“Riaffermando il suo pieno e inequivocabile impegno a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all’Ue”, il Consiglio europeo chiede poi “l’accelerazione del loro processo di adesione”.

I leader prendono atto della comunicazione della Commissione su “un nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali, che mira ad accelerare la convergenza socioeconomica tra i Balcani occidentali e l’Unione europea, sulla base di rigorose condizionalità, e incoraggia la regione a compiere passi avanti per accelerare il ritmo delle riforme legate all’Ue e promuovere l’integrazione economica regionale attraverso il mercato regionale comune, sulla base delle norme e degli standard dell’Ue”.

Il Consiglio europeo “resta impegnato a portare avanti la graduale integrazione tra l’Unione europea e la regione durante il processo di allargamento stesso in modo reversibile e basato sul merito”. E passa quindi a parlare delle riforme istituzionali interne di cui l’Ue ha bisogno per adattarsi all’ingresso dei futuri nuovi paesi membri.

“Con l’allargamento – si afferma nelle conclusioni del vertice – il successo dell’integrazione europea richiede che le politiche dell’Unione siano adatte alla situazione futura e finanziate in modo sostenibile, sulla base dei valori su cui si fonda l’Unione, e che le istituzioni dell’Ue continuino a funzionare in modo efficace”.

Il Consiglio europeo annuncia quindi che “affronterà le riforme interne nelle prossime riunioni, con l’obiettivo di adottare entro l’estate 2024 delle conclusioni su una tabella di marcia per i lavori futuri”.

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