Confcommercio, a maggio Pil -0,2% su mese e inflazione giù al 7,8%

Confcommercio, a maggio Pil -0,2% su mese e inflazione giù al 7,8%

L’economia italiana si avvia a superare l’1% di crescita nel 2023

Roma, 18 mag. (askanews) – Pil in calo a maggio (-0,2%) rispetto ad aprile, con una crescita dell’1,5% su base annua. Dopo il rimbalzo di aprile l’inflazione è attesa tornare sul percorso di progressivo rientro. Per il mese in corso la stima è di un aumento dello 0,5% congiunturale e di una crescita del 7,8% nel confronto annuo. E’ quanto previsto dall’Ufficio Studi di Confcommercio nella congiuntura mensile.

Dopo un primo trimestre positivo, con una crescita superiore alle attese, l’economia italiana si avvia a superare l’1% di crescita per l’anno in corso. Gli elementi di fragilità riguardano oggi l’incertezza derivante dallo scenario internazionale e una pericolosa lentezza nel rientro delle dinamiche inflazionistiche. Anche a marzo il mercato del lavoro ha confermato una buona tenuta. La progressiva crescita dell’occupazione, attualmente al di sopra di 200mila unità rispetto ai livelli della prima parte del 2019, continua a sostenere la capacità di spesa delle famiglie nonostante l’erosione determinata dall’elevata inflazione sui redditi e sui risparmi.

Alle difficoltà che si registrano sul versante della produzione industriale – anche a marzo si è avuta una diminuzione (-0,6% su febbraio) – si contrappone il lento recupero dei consumi da parte delle famiglie, sostenuto anche dalla componente estera del turismo. Il miglioramento della domanda, seppure meno intenso e concentrato su alcuni specifici segmenti dei servizi, alimenta le performance positive dell’economia. Ciò che oggi appare un sostegno, potrebbe, però, costituire un freno alla crescita, se le esigenze di ricostituire il potere d’acquisto dello stock di risparmio facessero aggio sulle propensioni agli acquisti, soprattutto di beni durevoli.

Ad aprile, i consumi, misurati nella metrica dell’Icc, hanno registrato una moderata variazione tendenziale (+0,2%), determinata esclusivamente dai servizi (+4,5%). Più complessa appare la situazione relativa alla domanda di beni i quali, nell’insieme, registrano una riduzione dell’1,5%. Tra questi, la domanda per le autovetture mostra favorevoli segnali di recupero (+16,9% tendenziale). Le dinamiche degli ultimi mesi non hanno, comunque, permesso di recuperare il consistente gap con i livelli osservati nello stesso periodo del 2019. Inoltre, secondo gli esperti di settore, gli sviluppi delle immatricolazioni degli ultimi mesi sono legate all’evasione di ordini pregressi, rallentati da inefficienze nelle catene produttive.

Si conferma negativa la dinamica dei consumi alimentari (-3,0% tendenziale), dell’energia elettrica (-7%) e dei mobili (-7,8%). Relativamente all’abbigliamento e alle calzature, nonostante alcuni miglioramenti registrati di recente (+0,7% ad aprile su base annua) la distanza con i volumi pre-Covid appare molto difficile da colmare.

Ascolta la
Diretta
Ascolta la
Diretta
Messaggia con la
Radio in diretta