
Confagri: in revisione accise tabacco serve meno ideologia
Roma, 8 lug. (askanews) – Sta entrando nel vivo il confronto interno alle istituzioni europee per la revisione complessiva della legislazione in materia di accise sul tabacco e sui prodotti a base di nicotina, la cosiddetta “direttiva TED”, sulla quale si registrano posizioni non uniformi e spesso distanti tra i vari Paesi.
La complessità e la delicatezza della materia rendono obbligatorio, per Confagricoltura, un approccio equilibrato, confermato dalla prima bozza dello studio di impatto già in circolazione, che possa orientare ogni intervento legislativo su scelte oculate e rispondenti alle esigenze di un settore che genera occupazione e che è fonte di entrate significative per lo Stato.
L’Italia, ricorda Confagricoltura, è il principale Paese produttore di tabacco in Europa, con una produzione nazionale di oltre 40.000 tonnellate, pari a circa il 30% di quella complessiva europea. La coltivazione si sviluppa su oltre 11 mila ettari ed è concentrata Umbria, Campania, Veneto e Toscana; coinvolge oltre 1200 aziende agricole e oltre 25.000 addetti nella fase di produzione e prima trasformazione.
Per Confagricoltura è importante cogliere l’occasione della revisione per fare chiarezza sulla classificazione delle diverse tipologie di tabacco e, in particolare, sulla non assoggettabilità ad accisa del prodotto greggio/semilavorato, evitando in futuro situazioni di incertezza, con esiti controversi sulle prove di fumabilità condotte dagli uffici doganali e che ostacolano la movimentazione all’interno della UE, con distorsioni nella libera circolazione delle partite di tabacco e penalizzazioni per gli operatori italiani ed europei.
A destare preoccupazione – prosegue Confagricoltura – sono anche le indiscrezioni sulle ipotesi di incremento sostanziale della tassazione su tutti i prodotti a base di nicotina, dalle sigarette tradizionali ai prodotti di ultima generazione, che porterebbe a un conseguente aumento dei prezzi al dettaglio.
Anche in questo caso la Confederazione sostiene il perseguimento degli obiettivi dichiarati di rafforzamento delle politiche di salute pubblica e di uniformità del regime di tassazione nei diversi Paesi membri, ma richiama la necessità di “un approccio equilibrato, che abbia una visione chiara degli impatti possibili sulla filiera produttiva e che contrasti il mercato illecito”. Sotto questo aspetto, l’Italia è un Paese virtuoso: i numeri del mercato illecito sono molto contenuti (1,8% del totale nel 2024, rispetto a una media Ue del 10%) e testimoniano quanto sia importante evitare aumenti eccessivi dei prezzi per la convenienza dell’acquisto di prodotti di origine illecita.
Analogamente, per Confagricoltura “è importante valorizzare al meglio i meccanismi di controllo e tracciabilità in ambito UE, evitando ulteriori procedure amministrative che graverebbero sulle imprese produttrici di tabacco”. La confederazione agricola auspica che il Governo possa condividere questo orientamento in vista del negoziato europeo e anche indirizzare in tal senso gli altri Paesi UE.