
Conclave, al via i riti per l’elezione del Papa
Città del Vaticano, 7 mag. (askanews) – I cardinali elettori si sono riuniti nella Cappella Paolina, adiacente alla Sistina, per dare inizio ai riti del Conclave. I 133 porporati attendono in preghiera e in silenzio prima di cominciare la processione che li porterà in Sistina dove è previsto il primo scrutinio. Subito dopo, il rito dell’ingresso in Conclave dei cardinali elettori con l’arrivo dei porporati nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico. Gli stessi, in processione, raggiungeranno l’attigua Cappella Sistina dove si terranno le votazioni. Qui sarà letta la formula, rivolta a tutti i 133 cardinali elettori, nella quale si afferma: “Venerabili Fratelli: dopo aver celebrato i divini misteri entreremo ora in Conclave per eleggere il Romano Pontefice. Tutta la Chiesa, unita a noi nella preghiera, invoca instantemente la grazia dello Spirito Santo, perché sia eletto da noi un degno Pastore di tutto il gregge di Cristo. Il Signore diriga i nostri passi nella via della verità, affinché per intercessione della beata sempre Vergine Maria, dei santi apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, facciamo sempre ciò che gli è gradito”.
La processione dei porporati è preceduta dai cerimonieri che portano la croce e due candelieri. Seguono i cantori e due membri di ciascuno dei Collegi dei Prelati Uditori della Rota Romana e dei Protonotari Apostolici di Numero Partecipanti. Poi il card. Raniero Cantalamessa, l’ecclesiastico che terrà la meditazione alla presenza dei Cardinali elettori in Sistina, e il Vice Camerlengo e Segretario del Collegio dei Cardinali, mons. Ilson de Jesus Montanari.
A seguire, quindi, i Cardinali elettori, secondo l’ordine dei Diaconi, i Presbiteri, i Vescovi; da ultimo il cardinale Pietro Parolin accompagnato dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, mons. Diego Ravelli. Mentre la processione avanza, i cantori e l’assemblea cantano, a cori alterni, le litanie.
Giunti alla Cappella Sistina, i Cardinali elettori occuoano, quindi, ciascuno il posto assegnato con i propri nomi, una copia del Vangelo, una copia della Costituzione Apostolica “Universi Dominici Gragis”, una penna ed una cartellina rossa.
Terminato il canto delle Litanie con le invocazioni, il card. Parolin intonerà, quindi, l’inno del “Veni, creator Spiritus”, invocazione solenne dello Spirito Santo.
L’ultimo adempimentoprima di votare il nuovo pontefice per i cardinali elettoririuniti in Sistina sarà quello del giuramento con i porporati che singolarmente, toccando il Vangelo, leggeranno e pronunceranno la formula.
Dopo il giuramento sarà intimato, stabilisce la Costituzione
apostolica “Universi Dominici Gregis”, dal maestro delle
Celebrazioni Liturgiche pontificie mons. Diego Ravelli, l’ “Extra
omnes”, il “fuori tutti”, con gli estranei, cioè tutti coloro che
non sono chiamati al voto, che dovranno lasciare la Cappella
Sistina. Al suo interno resteranno solo lo stesso mons. Ravelli e
l’ecclesiastico che dovrà tenere la seconda delle meditazioni ai
cardinali elettori, cioè il cardinale Raniero Cantalamessa.
La lunga formula del giuramento impegna i cardinali votanti a
rispettare secondo quanto scritto sulla “Universi Domini Gregis”,
a “difendere strenuamente i diritti spirituali e temporali” della
Chiesa, nonchè “la libertà della Santa Sede ed a mantenere la
segretezza dei lavori”. Dopo il giuramento, e la meditazione, gli ultimi adempimenti prima di passare nel chiuso e nel segreto della Sistina alla prima votazione.