Coldiretti Cagliari chiede a politica regionale ‘nuova visione’

Coldiretti Cagliari chiede a politica regionale ‘nuova visione’

Roma, 7 lug. (askanews) – Cerealicoltura in difficoltà, pagamenti in agricoltura a rilento, aziende che soffrono per la siccità e la mancanza di infrastrutture, danni crescenti da fauna selvatica. “Serve un piano strutturale o non si va avanti. Serve che la Sardegna e l’Italia si mobilitino nelle grandi battaglie o è a rischio la produzione stessa di cibo”: è quanto ribadito alla politica regionale dal mondo agro-pastorale del Sud Sardegna, riunito oggi all’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari nell’assemblea di Coldiretti Cagliari. L’incontro si inserisce nel percorso di mobilitazione avviato da Coldiretti in tutta la Sardegna, per portare sul tavolo della politica regionale le priorità del mondo agricolo, partendo dalle emergenze più immediate fino ad arrivare alle riforme strutturali, troppo a lungo rimandate.

Tra le richieste, riforme dell’assessorato dell’Agricoltura, migliore gestione d’acqua per gli agricoltori, un piano serio per fermare i danni della fauna selvatica che ormai non distrugge solo le coltivazioni ma mette a rischio la sicurezza delle persone, pagamenti ancora fermi che non consentono alle aziende agricole di guardare al futuro, con un rischio concreto di chiusura per molte attività, in particolare per quelle legate all’agricoltura irrigua e per la cerealicoltura.

Sul versante provinciale il direttore, Giuseppe Casu e il presidente, Giorgio Demurtas, insieme a esponenti di aziende agricole e realtà produttive del territorio, hanno lanciato richieste forti per un’attenzione importante sui temi legati al territorio. Dall’accelerazione dei pagamenti per la cerealicoltura ai sostegni per il trasporto delle merci, con un focus sulle tasse che i trasportatori sardi e le aziende pagano, oltre a una gestione virtuosa dell’acqua con politiche mirate a sostenere i Consorzi di bonifica e quelle per un piano infrastrutturale per il settore irriguo, fino al grido d’allarme sui danni della fauna selvatica e le difficoltà delle filiere.

Il presidente Battista Cualbu e il direttore Luca Saba hanno chiesto “discontinuità rispetto al passato per costruire una nuova visione dell’agricoltura in Sardegna, con una stagione di riforme concrete a partire da quelle all’interno della stessa macchina amministrativa e regionale, capaci di guardare con coraggio a ciò che oggi è davvero utile e moderno”.

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