Ciriani: ai clandestini va dato uno stop, ma non ci sarà un bis dei decreti sicurezza

Ciriani: ai clandestini va dato uno stop, ma non ci sarà un bis dei decreti sicurezza

La protezione speciale è soltanto uno degli aspetti del decreto

Roma, 18 apr. (askanews) – “La protezione speciale è soltanto uno degli aspetti del decreto, rimasto sullo sfondo dopo Cutro perché il segnale che volevamo dare subito era che gli scafisti non potevano più fare i loro comodi e che in Italia si arriva inmodo regolare. Adesso andava fatto un passo in più”. E’ quanto ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, in un’intervista al Corriere della Sera, secondo il quale “la protezione umanitaria o speciale è un grimaldello per cui chiunque entri in Italia poi difficilmente può essere espulso”.

“Già sono farraginose le norme per espellere chi non ha alcun diritto di essere accolto ù a differenza di chi fugge da una guerra, o viene perseguitato, o ha gravissime situazioni di salute ù ma con la protezione speciale si rende ancora più arduo dare accoglienza a chi ne ha davvero necessità e rimandare indietro chi non ne ha i requisiti”, ha aggiunto il ministro.

Secondo Ciriani, “se non agiamo, ci sarà un continuo arrivo di clandestini che sanno che troveranno qui una forma di regolarizzazione”. “Ma l’Italia non può essere l’approdo di tutti”, ha insistito.

Il ministro non vede punti di convergenza con l’opposizione in Aula. “Sinceramente no, perché la loro è una polemica tutta ideologica e politica. Se noi diciamo bianco loro dicono nero, si vuole solo boicottare il nostro lavoro”, ha precisato, aggiungendo: “la situazione rispetto ai decreti sicurezza è cambiata, quindi non ci sarà un provvedimento uguale, e certamente lavoriamo a norme coerenti e inattaccabili. Ma non tiriamo inmezzo il Quirinale, sarebbe irrispettoso”.

Ascolta la
Diretta
Ascolta la
Diretta
Messaggia con la
Radio in diretta