
Circo, sogni e impegno civile: il Vertigo accende Cocconato fino a 6 luglio
Milano, 4 lug. (askanews) – A Cocconato, minuscolo borgo tra le colline astigiane, da giovedì scorso va in scena uno dei principali festival internazionali di circo contemporaneo in Italia: il Vertigo Summer Festival.
La manifestazione è iniziata con una vera sospensione collettiva. Non solo da terra, come nel caso di Andrea Loreni – l’unico funambolo italiano specializzato in camminate a grandi altezze – ma anche dalla realtà ordinaria, da quel peso quotidiano che tende a farci guardare in basso.
Loreni ha camminato su un filo d’acciaio teso per 80 metri sopra piazza Giordano. Venti metri più in alto della vita normale, e anche più in alto delle parole. “Un’esperienza sospesa”, ha detto qualcuno. Come se per qualche minuto, il pubblico avesse respirato un’aria più leggera.
E non è solo un virtuosismo: è un atto simbolico. “Il circo contemporaneo è una perenne sfida a Newton”, dice Paolo Stratta, direttore artistico e ideatore del festival. “Fa volare, far stare in aria. È qualcosa che la forza di gravità continua, così come la vita, a riportare a terra. Siamo sempre richiamati all’azzeramento dei nostri sogni. E allora serve una comunità indomita di giovani artisti che coltivano la ricerca e l’innovazione per farli volare, questi sogni”.
Stratta ricorda che da tre anni l’Accademia della Fondazione Cirko Vertigo è riconosciuta in Italia come laurea triennale equipollente al DAMS: una delle sole sette al mondo. “Arrivano da 43 paesi diversi e passano dalle 9 alle 12 ore al giorno a studiare come tenere accesa questa fiamma. È un lavoro minuzioso, di trasmissione delle esperienze, da maestro ad allievo. Perché il messaggio del circo contemporaneo è di positività. Ti insegna che ciò che per le leggi della fisica e della società sembra impossibile, in realtà è possibile. L’ostacolo diventa strumento. Il gesto diventa possibilità”.
Tra un acrobata e una marionetta, sfilano sul palco diffuso di Cocconato spettacoli comici, poetici, visionari. Dai burattini di Bandirali alle magie jazz di The Charming Jay, dai laboratori per bambini alle bolle giganti di Thomas Goodman.
Il weekend è il cuore pulsante del festival. Sabato, dalle 17, Manoviva (marionette poetiche in camion-teatro) e le bolle di Goodman animano il pomeriggio, seguiti dal fuoco acrobatico di Made in Honolulu e il teatro d’ombre Antipodi. Alle 21.30, nel cortile del Collegio, il Vertigo Galà 25 porta in scena palo cinese, cerchio aereo, roue cyr, mano a mano, guidati dall’attore Ivan Ieri.
Domenica si riparte con laboratori circensi per bambini, Klinke (circo-danza), Faiscas (acrobazie e giocoleria), repliche di Antipodi e Manoviva, bolle, giochi e la chiusura in bellezza con la seconda serata del Galà.
Ogni performance si chiude con una raccolta a cappello, il cui intero ricavato sarà devoluto alla popolazione civile di Gaza. “Siamo stati tra i primi, più di vent’anni fa, a sostenere la scuola di circo di Ramallah”, racconta Stratta. “E oggi, tra difficoltà e embargo, grazie anche ai nostri ex allievi palestinesi, cerchiamo di far arrivare un aiuto vero, concreto, dove tanti non riescono”.
Il Vertigo Festival è questo: un rito collettivo, un gesto tenace e poetico che unisce pubblico e artisti. “Il circo contemporaneo – conclude Stratta – è una scuola di coraggio, di buona civiltà, di trasformazione positiva. E se persino le prime proiezioni cinematografiche sono avvenute sotto un tendone, vuol dire che sognare, insieme, è sempre stato un modo per iniziare a cambiare le cose”.