Cinque città e un’idea comune: il Sud-Est siciliano si racconta con Enjoy Barocco

Cinque città e un’idea comune: il Sud-Est siciliano si racconta con Enjoy Barocco

Milano, 6 ago. (askanews) – Cinque città, un solo racconto: il Sud-Est siciliano prova a dire la sua nel vocabolario del turismo contemporaneo. Dal 21 al 25 luglio, le città di Modica, Ragusa, Scicli, Ispica e Santa Croce Camerina hanno spalancato le porte a un pubblico selezionato di giornalisti e buyer internazionali, tentando una narrazione corale tra barocco, sapori e incontri con le comunità locali. Il progetto, chiamato “Enjoy Barocco – Sicilian Experience”, promosso dalla DMO omonima e sostenuto dal GAL Terra Barocca, ambisce a costruire un’identità condivisa senza perdere l’unicità di ciascun luogo. Un’impresa non da poco, in una terra dove ogni angolo reclama con fierezza il proprio primato.

L’iniziativa ha avuto due gambe: un press tour e un fam trip. Il primo ha provato a restituire, con toni spesso emozionali, l’anima autentica di una Sicilia che non vuole restare ferma alle cartoline. Il secondo ha coinvolto operatori turistici europei in una ricognizione sul campo, seguita da un workshop B2B, per tradurre emozioni in contratti.

L’apertura, a Marina di Modica, ha avuto un sapore mediterraneo e quasi cinematografico: cena in riva al mare, candele accese, e l’intervento del prof. Marco Platania, docente di Economia del Turismo all’Università di Catania, chiamato a ricordare che il turismo, per funzionare, ha bisogno di una visione e non solo di scorci instagrammabili.

La seconda giornata si è snodata tra Scicli e Modica. A Scicli, i giornalisti hanno attraversato i luoghi resi celebri dalla fiction del Commissario Montalbano, ma anche i veri protagonisti della città: il barocco di Palazzo Spadaro e le granite artigianali gustate a Donnalucata. A Modica, trenino barocco e Duomo di San Giorgio, con cena finale accompagnata dalle parole di Christian Del Bono, destination manager di Enjoy Barocco, a ribadire che l’autenticità non è un’opzione, ma una necessità.

Il terzo giorno ha portato a Ragusa Ibla, teatro naturale di un barocco austero e spettacolare. Non solo bellezza, ma anche innovazione: l’incontro con una realtà agroalimentare sostenibile ha provato a raccontare un sud che innova senza rinnegarsi. Nel pomeriggio, passaggio a Santa Croce Camerina e Punta Secca, tra pane di San Giuseppe e racconti di tradizione popolare. In serata, navigazione verso Marina di Ragusa per una cena sulla costa. Un tentativo riuscito di fondere il racconto culturale con quello umano. Salvatore Occhipinti, direttore del GAL Terra Barocca, ha ricordato il valore strategico della collaborazione tra territori.

Il gran finale a Ispica ha aggiunto profondità storica al racconto. Nella suggestiva Cava d’Ispica e tra le necropoli rupestri del Parco Forza, i partecipanti hanno avuto l’impressione, rara, di ascoltare una terra che parla da sé.

Parallelamente, il fam trip ha dato voce al mercato: buyer da sette Paesi europei hanno conosciuto l’offerta del territorio, culminando in un workshop che punta a trasformare il racconto in ritorno economico. In una Sicilia spesso divisa, il tentativo di fare sistema è di per sé una notizia.

Il progetto non si esaurisce qui. La DMO Enjoy Barocco ha attivato un Osservatorio Turistico, promuove corsi di formazione, partecipa a fiere e punta forte sull’innovazione digitale: un portale potenziato da chatbot AI, podcast, dashboard per operatori e campagne social. Un linguaggio nuovo per una terra antica.

Il tentativo è ambizioso: tenere insieme tradizione e innovazione, comunità e mercato, scorci e visione. Ma, come direbbe qualcuno, anche la bellezza ha bisogno di una buona organizzazione. E magari di un pizzico d’ironia.

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