
Bolzano Danza, Lia Rodrigues: metamorfosi e fantasmagoria
Bolzano, 22 lug. (askanews) – Uno spettacolo che sorprende e che restituisce un’intensità profonda, oltre che stupore e riflessioni sulla società. La coreografa brasiliana Lia Rodrigues ha portato a Bolzano Danza il suo rocambolesco show “Encantado”, una fantasmagoria di storie che nascono dall’utilizzo di 140 coperte recuperate dai mercatini di tutto il Brasile.
“È come un’immensa favola – ha spiegato ad askanews Olivier Dubois, uno dei due direttori artistici del festival bolzanino – c’è una forte, fortissima emozione, ma con del contenuto. Ci sono questi performer venuti dal Brasile ed è come se assistessimo a centinaia di metamorfosi: ci sono queste coperte che appaiono lentamente e poi si trasformano in divinità, in animali, in vegetazione, con questa musica del popolo Guaranì del Brasile. E guardando ti chiedi come sia possibile creare tutte queste metamorfosi solo usando le stoffe”.
Lo spettacolo inizia molto lento, come un rituale di preparazione, poi i danzatori cominciano la loro opera di mimesi con le stoffe e, a mano a mano, appaiono figure di ogni tipo, che l’occhio dello spettatore può vedere come ispirate alla grande storia dell’arte (Ingres o la Venere di Milo, per esempio), oppure immagini sacre di ogni religione, o ancora come una rimessa in scena della vita frenetica di un mercato in una grande favela carnascialesca. Lia Rodrigues racconta di nove Encantados, entità mitiche che vivono tra cielo e terra, ma intorno ad esse si scatena un turbinio di altre figure apparentemente impossibili che sono alla base di una magia. Che nasce però anche dalla militanza della coreografa, legata alla dimensione sociale della sua pratica a Rio de Janeiro.
Quello che vediamo sembra ovviamente un grande carnevale, ma sotto le coperte sgargianti c’è anche lo spirito di un mondo lontanissimo dal neoliberismo e dalla società del soffocamento tecnologico.