Baricco e Diabolus in Musica per trentennale “I Suoni delle Dolomiti”

Baricco e Diabolus in Musica per trentennale “I Suoni delle Dolomiti”

Roma, 6 giu. (askanews) – Ad inaugurare l’edizione 2025 de I Suoni delle Dolomiti è stato un incontro raro tra letteratura e musica antica: Alessandro Baricco, tra i più amati narratori italiani, ha portato in quota la potenza della parola, accompagnato dal gruppo Diabolus in Musica, specialisti del repertorio medievale e rinascimentale.

L’appuntamento per il trentennale dello storico festival sulle Dolomiti, ospitato nella spettacolare cornice del Rifugio Fuciade, a quasi 2.000 metri di altitudine, sopra Passo San Pellegrino in Val di Fassa, ha richiamato un pubblico attento e partecipe, che ha raggiunto il luogo del concerto dopo un’escursione tra i boschi della Val di Fassa.

Baricco ha offerto una selezione di letture tratte dai suoi testi più famosi, alternandole a riflessioni inedite e spunti evocativi, mentre le note dei Diabolus in Musica – eseguite su strumenti d’epoca – hanno amplificato il potere evocativo delle sue parole.

Con questo evento, I Suoni delle Dolomiti apre ufficialmente una stagione che si preannuncia ricchissima: da fine agosto a ottobre ben 18 appuntamenti tra concerti all’alba, trekking musicali e incontri d’autore, animeranno le Dolomiti del Trentino, coinvolgendo artisti di fama internazionale e giovani promesse della scena musicale contemporanea.

La 30esima edizione del festival prenderà ufficialmente il via il 27 agosto alle 12, Malga Tassulla nelle Dolomiti di Brenta, con una performance di musica classica del Teophil Ensemble Wien, composto da musicisti dei Wiener Philharmoniker. L’edizione 2025 proseguirà fino al 4 ottobre con un ricco programma di concerti ed eventi immersi negli spettacolari scenari delle Dolomiti trentine.

Maurizio Rossini, amministratore Delegato di Trentino Marketing, ha dichiarato: “Quella del 2025 è un’edizione speciale de I Suoni delle Dolomiti: celebriamo trent’anni di un sogno che ha unito musica e montagna, trasformando paesaggi straordinari in scenari naturali per concerti unici e irripetibili. In questo lungo viaggio abbiamo ospitato oltre 900 artisti, tra cui alcuni tra i più grandi interpreti della scena musicale mondiale. Un ringraziamento speciale va a Mario Brunello, che ha condiviso fin dall’inizio visione e passione, contribuendo in modo decisivo a definire l’identità del festival. Il mio pensiero riconoscente va a Paolo Manfrini, ideatore e anima del progetto, che con competenza, passione e umanità ha reso possibile tutto questo. A lui è dedicato il concorso musicale del trentennale, rivolto a giovani musicisti under 35, le cui prime vincitrici sono Le Scat Noir, un trio vocale jazz al femminile. Grazie anche a Chiara Bassetti, che ha condiviso con Paolo questo percorso, arricchendolo con la sua sensibilità, la visione organizzativa e il radicamento nel territorio. Oggi I Suoni delle Dolomiti sono un simbolo di cultura e sostenibilità, capaci di parlare al mondo intero e di raccontare un Trentino che unisce natura, arte e rispetto per l’ambiente. Guardiamo al futuro con entusiasmo: continueremo a sognare, innovare e camminare insieme”.

Mario Brunello, violoncellista e direttore artistico de I Suoni delle Dolomiti, ha affermato: “Per festeggiare questo importante traguardo, abbiamo voluto un momento speciale che unisse parola e musica, pensiero e ascolto. Alessandro Baricco ha accettato con grande disponibilità di partecipare, portando il suo racconto su ciò che sta all’origine della musica: le emozioni, le storie, le tensioni profonde che la generano. Ad accompagnare il suo intervento, Diabolus in Musica. Un modo per guardare indietro, ma soprattutto per continuare a camminare avanti, con la stessa passione di sempre”.

Nicolò Weiss, Direttore APT Val di Fassa: “I Suoni delle Dolomiti sono possibili grazie alla collaborazione concreta del territorio. Un sentito ringraziamento va al Comune di Soraga, ai proprietari dei prati, al Rifugio Fuciade, al Soccorso Alpino del Trentino, alla Croce Rossa di Vigo di Fassa alle forze dell’ordine. La Val di Fassa ha da sempre un legame profondo con questo festival: un rapporto fatto di accoglienza, partecipazione e identità condivisa. È anche grazie a questo spirito che ogni edizione riesce a essere così speciale”.

Massimo Bernardi, Direttore MUSE – Museo delle Scienze: “Il percorso condiviso in questi anni tra il MUSE e I Suoni delle Dolomiti è stato davvero meraviglioso. Questo festival compie oggi un’azione quanto mai necessaria: mette la cornice dentro il quadro. Siamo abituati a raccontare storie, a dipingerle. Ma le grandi emergenze del nostro tempo ci chiedono di ampliare lo sguardo, di ripensare le relazioni tra uomo, natura, cultura. Il contesto deve diventare testo, contenuto. Portare un evento musicale in quota significa portare anche il significato del luogo”.

(Copyright foto Camilla Pizzini)

Ascolta la
Diretta
Ascolta la
Diretta
Messaggia con la
Radio in diretta