
Assolatte: in 2024 mercato interno stabile, export record +10,7%
Roma, 18 giu. (askanews) – Un mercato interno stabile e un export da record con un +10,7% che si conferma il principale driver di crescita per le imprese lattiero casearie italiane che, anche nel 2024, hanno raccolto e trasformato tutto il latte vaccino prodotto nelle stalle italiane. Si tratta di 13, 18 milioni di tonnellate, cui si aggiungono 800 mila tonnellate di latte tra caprino, bufalino e pecorino.Sono i dati emersi oggi nel corso della assemblea di Assolatta a Roma.
Il latte lavorato in Italia è destinato alla produzione di 2,5 milioni di tonnellate di latte alimentare, 1,4 milioni di tonnellate di formaggi (per il 44% a denominazione di origine protetta), 265mila tonnellate di yogurt e altri latti fermentati e 103mila tonnellate di burro. Gran parte della produzione casearia nazionale si concentra nella mozzarella (315mila tonnellate), Grana Padano dop (218mila tonnellate), Parmigiano Reggiano dop (163mila tonnellate), Gorgonzola dop (63mila tonnellate), Mozzarella di bufala campana dop (55mila tonnellate), Pecorino Romano dop (39mila tonnellate), burrata e stracciatella (47.500 tonnellate, di cui 600 di Burrata di Andria IGP), provolone (28mila tonnellate, di cui 7mila Valpadana Dop), mascarpone, crescenza, Asiago dop.
Sale poi anche la produzione di burro (+5,8%) e creme (+5,9%), mentre chiudono in flessione yogurt e altri fermentati (-6,3%) nonché il latte alimentare (-1,7%). Burro e creme sono in crescita di oltre il 3% anche nel primo trimestre 2025, mentre stabili restano i formaggi. Il primo trimestre di quest’anno vede anche ad oggi un deciso recupero dell’euro/kg, generato nel divario tra un +3,4% di crescita a volume e + 13,8% a valore.
Per quanto riguarda l’export caseario italiano, il 2024 è stato uno degli anni migliori della sua storia. Le 658mila tonnellate esportate attestano un nuovo record dei volumi per il sedicesimo anno di fila. Il +10,7% sul 2023, inoltre, è il tendenziale annuo più alto di tutta la serie dopo quello 21/20 (+13,8%). Anche 5,4 miliardi di euro (5,9 tenuto conto delle altre referenze}, è un fatturato record. E per mantenere le quote di mercato, inoltre, non è stato necessario ricorrere in misura esagerata alla leva prezzo, registrandosi un calo dell’euro/kg del solo 1,4%.
Tutti i principali Paesi di destino hanno segno positivo, rende noto Assolatte, spesso a due cifre percentuali. La crescita 2024 è quindi stata estremamente diffusa, e, sotto vari aspetti, equilibrata. Presi nell’insieme, infatti, i volumi verso UE ed extra-UE sono aumentati pressoché allo stesso tasso (+10,8% e +10,7%). Nell’UE spiccano per entità del tasso Germania, Spagna, Austria, Repubblica Ceca, Svezia, Danimarca e soprattutto Polonia (+26,7%) e Romania (+25,3%). È da sottolineare poi la Francia che, con +8,9% e 146.400 tonnellate, consolida il suo miliardo e oltre di ‘fatturato’ generato.
Nell’extra-UE, nell’insieme sempre più prossimo alle 200mila tonnellate, si sono rafforzati in particolare Americhe (+12,2%), Asia Orientale (+20,4%), Medio Oriente (+12,8%) e Oceania (+15,2%), tutte aree con tassi superiori alla media.
Per quanto riguarda le merceologie, da sottolineare il +10% dei grattugiati sia fuori che dentro l’UE. Più dinamici fuori, invece, la mozzarella (+9,3%), il mascarpone (+16,8%), Grana Padano e Parmigiano Reggiano dop (+10,1%), provolone (+16,7%) e soprattutto I Pecorini (+7,7%). Crescono più velocemente nell’UE burrate e ricotte (+23,7%), Gorgonzola dop (+5,4%), Taleggio dop (+3,3%) e altri formaggi duri vaccini (+7,8%). E l’Italia ha sorpassato l’Olanda tra i paesi maggiori esportatori dell’UE in volume. Nessun sorpasso invece sul valore, dove con 1,78 miliardi di euro l’Italia è prima in classifica da tanti anni, staccando nettamente la Francia che si ferma a 1,2 miliardi.