
Assodistil: in 10 anni triplica export bevande spiritose a 1,8 mld
Roma, 20 giu. (askanews) – In 10 anni l’export di bevande spiritose italiane è triplicato, passando da 0,6 miliardi di euro del 2014 agli 1,8 miliardi del 2024, con una crescita che prosegue anche nel I trimestre 2025, che ha messo a segno un aumento del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. In calo invece dell’8,5% tra il 2019 e il 2024 i consumi interni, tranne che per il Gin e la novità dei prodotti Ready to drink. Male la grappa, un classico italiano, i cui consumi in 5 anni sono dimininuiti del 12%.
Proprio il 2024 è stato un anno complesso per le imprese del settore distillatorio a causa de calo dei consumi sul mercato interno, dell’incertezza globale dovuta agli scenari internazionali e della paventata introduzione di nuovi dazi sulle importazioni hanno messo a dura prova un settore cehe dimostra tuttavia di avere una crescente vocazione verso i mercati internazionali. E’ quanto emerso oggi da uno studio condotto da Nomisma e presentato alla assemblea di Assodistil in corso a Roma.
Sebbene l’Europa rappresenti il principale mercato di riferimento per l’export italiano degli Spirits (59% sul totale), seguita dagli USA (15%), si assiste a una progressiva diversificazione geografica dei mercati di interesse.
A differenza dell’export, sono in forte calo i consumi interni, ad esclusione del Gin: nel 2024 il consumo di Spirits in Italia è stato pari a 127 milioni di litri con una variazione tra 2024 e 2019 del -8,5%. Dall’analisi dei volumi venduti, emerge come i Liquori siano in cima alla classifica con circa 50,5 milioni di litri venduti, con il canale del “fuori casa” che rappresenta circa il 56% del consumato. A seguire Grappa e Rum con 14 milioni di litri, mentre la Grappa perde terreno: dal 2019 i consumi sono diminuiti del 12%, a dimostrazione di come i cambi generazionali incidano nel cambiamento dei gusti.
E’ il Gin, l’unico prodotto che ha fatto registrare negli anni variazioni positive, anche a doppia cifra, che si attesta sui 7 milioni di litri e +25% in volume negli ultimi 5 anni.
Tendenza di forte crescita, invece, per nuovi prodotti come i Ready To Drink, che hanno sfruttato la notorietà di importanti marchi sia di alcolici ma anche di bevande analcoliche, i cui consumi negli ultimi 5 anni sono cresciuti del 34,2% in volume con focus principale sul canale di vendita off trade.