Alluvione, Lega: Bonaccini in ritardo di anni su rischio geologico

Alluvione, Lega: Bonaccini in ritardo di anni su rischio geologico

Facci: “Manca programmazione nonostante direttive Ue del 2014″

Milano, 24 mag. (askanews) – “Possiamo anche raccogliere l’invito a superare le differenze partitiche e a collaborare per affrontare la tragedia dell’alluvione della Romagna, ma da nove anni il nostro presidente di Regione, Stefano Bonaccini, è stato delegato dagli ultimi Governi alla gestione del rischio idrogeologico e alla luce di quanto accaduto vien da chiedersi se la sua politica di gestione del territorio ha funzionato o no”. Lo ha detto il consigliere della Lega Michele Facci, intervenuto nel dibattito che l’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna ha dedicato alle comunicazioni della Giunta sull’alluvione.

“Sul tema alluvioni e la gestione delle acque – ha precisato Facci – ci sono due direttive europee a cui anche la Regione si è dovuta adeguare. Ma portano la data del 2014 e prevedevano una programmazione da attuarsi entro 90 giorni. La legge regionale che l’ha recepita è del 2019 e la relativa programmazione ancora non c’è, otto anni dopo. A dicembre 2021 – ha aggiunto Facci – la delibera della Giunta regionale 2215, richiamando la direttiva alluvioni presentava un elaborato in cui si indicava come critica per la gestione del rischio alluvioni, prevedendo la realizzazione di interventi di laminazione delle piene, la situazione del fiume Lamone da Faenza alla foce e, quanto al fiume Santerno, nella zona di Conselice ancora oggi allagata. Nessun processo quindi – ha concluso Facci – ma un semplice esame degli atti regionali ci dice come stanno le cose, senza polemica né speculazione politica. Secondo un aggiornamento del marzo 2023 in Regione c’erano interventi attivi per un miliardo e 75 milioni. Ma dove vanno a finire questi soldi senza una programmazione seria? Le responsabilità sono evidenti”.

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