Alluvione in Emilia-Romagna, allarme per le campagne: il fango soffoca 100mila ettari

Alluvione in Emilia-Romagna, allarme per le campagne: il fango soffoca 100mila ettari

Coldiretti: strato di limo e sabbia su vigneti, frutteti, ortaggi e frumento

Roma, 3 giu. (askanews) – Con l’alluvione in Emilia Romagna la pioggia ha lasciato il posto nei campi coltivati ad un fitto strato di limo e sabbia che crea una crosta impermeabile soffocando il terreno e rendendo impossibili gli scambi gassosi fondamentali per le radici e la vita delle piante. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti dell’alluvione che mettono a rischio la fertilità su oltre centomila ettari coltivati.

I raccolti di ortaggi, grano orzo, mais, girasole, colza e soia coperti dal fango sono andati completamente perduti e per recuperare la funzionalità dei campi e tornare a seminare è necessario – sottolinea una nota di Coldiretti – arare in profondità per rimescolare gli strati del terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. Per frutteti e vigneti occorre cercare di intervenire appena possibile, per evitare che l’asfissia radicale uccida le piante con la perdita di produzione per i prossimi quattro o cinque anni. Occorre in particolare – precisa la Coldiretti – provare a rimuovere lo strato superficiale per arieggiare il terreno senza danneggiare le radici delle piante.

Un’emergenza che – continua la Coldiretti – andrebbe affrontata dagli agricoltori con interventi rapidi e costosi che sono però difficili da realizzare nella attuale situazione, con mezzi meccanici inservibili e strade interrotte.

Si tratta di cercare di far tornare a vivere – sottolinea la Coldiretti – un territorio con oltre 25mila ettari di frutteti, 25mila ettari piantati a vigneti, migliaia di ettari coltivati ad orticole, oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia.

L’alluvione – ricorda Coldiretti – ha devastato aziende e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse.

A pesare c’è anche il fenomeno del dissesto idrogeologico – riferisce la Coldiretti – con oltre 30mila persone che vivono in aree a rischio per pericolo di frane tra Ravenna, Rimini e Forli Cesena e centinaia di aziende agricole che rischiano di scomparire con terreni letteralmente ingoiati da frane, voragini e smottamenti. A preoccupare sono anche i danni alle infrastrutture con strade interrotte e ponti abbattuti, difficoltà a garantire la cura agli animali isolati per le interruzioni nel sistema viario ma anche la commercializzazione dei prodotti scampati al disastro.

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