
Alloggio sociale, Legacoop Abitanti: 20 mila abitazioni in 10 anni
Milano, 9 mag. (askanews) – Un Piano Decennale per la realizzazione di 20 mila abitazioni di circa 70/80 mq. ciascuna, con un intervento di 4,9 miliardi di Euro (al netto dell’Iva), da destinare all’affitto o all’assegnazione in godimento a canoni sostenibili, con un modello di partenariato pubblico-privato che prevede l’attivazione di strumenti finanziari specifici e di azioni sostenuti da risorse pubbliche e private, nazionali ed europee, attraverso la creazione di una piattaforma in veste di aggregatore e gestore di tali risorse, e con un ruolo fondamentale della Banca Europea degli Investimenti, cui la Commissione UE ha affidato il mandato di sviluppare una piattaforma finanziaria pan-europea. È questa, in sintesi, la proposta di Legacoop Abitanti,elaborata in collaborazione con Area Proxima, per contribuire a rispondere alla tensione abitativa che colpisce ampie fasce di popolazione, soprattutto nelle grandi aree urbane, in piena coerenza con i modelli e le linee guida recentemente definiti dall’Unione Europea.
Il tema della necessità di garantire ad un numero crescente di persone l’accesso all’edilizia abitativa a prezzi abbordabili -considerandone anche gli effetti sulla competitività complessiva dell’economia, la stabilità finanziaria, la mobilità per un corretto funzionamento del mercato del lavoro, la coesione territoriale- è tornato al centro dell’attenzione delle istituzioni europee, come testimonia l’obiettivo della nuova Commissione di sviluppare un Piano Europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili. Per la prima volta nella storia della UE, è stato nominato un Commissario per l’Housing. Il Parlamento Europeo ha istituito una Commissione Speciale sulla crisi abitativa, presieduta dall’On. Tinagli, che dovrà supportare e indirizzare le azioni del Commissario e gli interventi che saranno messi in campo. Inoltre, la Commissione ha dato mandato alla Banca Europea degli Investimenti -che così assume un ruolo fondamentale nella definizione degli strumenti finanziari necessari a supportare le azioni e le politiche degli stati membri- di sviluppare una Piattaforma Finanziaria Pan-Europea, con un piano da 10 miliardi in due anni per la produzione di 1,5 milioni di alloggi.
“La dimensione della crisi abitativa e le opportunità offerte dall’Europa -sottolinea Rossana Zaccaria, Presidente di Legacoop Abitanti- consegnano una responsabilità a tutti i livelli istituzionali e agli operatori. La proposta di Legacoop Abitanti è coerente con gli orientamenti strategici appena ridefiniti dalla Commissione Europea, che ha introdotto l’alloggio a prezzi accessibili tra le nuove sei priorità delle Politiche di Coesione e ha proposto dei modelli per distribuire sovvenzioni in combinazione con prodotti finanziari con l’intento di mobilitare e incentivare ulteriori investimenti pubblici e privati. La cooperazione ancora una volta si rende potenziale strumento utile delle politiche, dialogando con l’Europa con una proposta concreta: la possibilità di trasformare le risorse in alloggi in tempi rapidi, vista la capacità operativa mostrata nel corso degli anni dal sistema delle Cooperative di Abitanti; la garanzia dell’effettiva sostenibilità economica delle condizioni di accesso agli alloggi in base al sistema di regolamentazione del S.I.E.G. (Servizio di Interesse Economico Generale) e alla possibilità di essere realizzatori e gestori senza alcuna necessità di intermediazione”.
Due recenti novità, infatti, vanno nella direzione di aprire ulteriori opportunità. La prima è la comunicazione con la quale la Commissione Europea, il 1° aprile, ha reso noto la revisione di metà mandato della politica di coesione, per cui gli Stati membri potranno riprogrammare parte delle risorse 2021-2027 per nuovi investimenti, tra cui la Commissione propone di raddoppiare l’importo dei finanziamenti destinati agli alloggi a prezzi accessibili, prevedendo che beneficino di un prefinanziamento del 30% nel 2026 e di un tasso di cofinanziamento UE aumentato al 100%. Per rendere concreta questa opportunità, riprogrammando le risorse entro il 2025 in modo da utilizzarle già nel 2026, viene previsto di velocizzare l’adozione delle relative modifiche legislative da parte del Parlamento e del Consiglio, probabilmente entro luglio. Entro due mesi dall’entrata in vigore gli Stati membri e le Regioni saranno invitati a presentare le relative modifiche ai programmi. La seconda è l’elaborazione, da parte della Commissione, di un documento di lavoro sugli strumenti finanziari per l’edilizia abitativa che delinea un’ampia gamma di possibilità, con l’obiettivo di utilizzare i Fondi di Coesione come elemento di risorsa a fondo perduto (grant) in maniera combinata con Strumenti Finanziari della BEI per mobilitare risorse private riconoscendo in più punti del documento due principi: che la componente grant è una parte indispensabile del mix di finanziamento, per garantire che questi progetti rimangano sostenibili e accessibili, e che gli operatori privati, dentro un quadro pubblico di regole e obiettivi sociali chiari, sono un soggetto eleggibile di questi fondi.
“Vorremmo dare il nostro contributo e mettere a disposizione la nostra esperienza cooperativa nel settore abitativo sia al Governo nazionale sia alle Regioni ed ai Comuni italiani -sottolinea Simone Gamberini, Presidente Legacoop- partecipando come stekeholder alla costruzione di un Piano nazionale Casa rivoltonon solo alle fasce sociali più fragili tipiche dell’edilizia sociale,ma, soprattutto, a fasce di popolazione che fanno fatica a trovare una casa a prezzi accessibili specie nelle aree metropolitane ed urbane di maggiore dinamismo socio-economico. Auspichiamo che le Istituzioni nazionali e territoriali promuovano tavoli di concertazione per elaborare le proposte da inserire nella Revisione dei Piani nazionali e regionali della Coesione 2021-27, cogliendo al massimo le opportunità contenute nella proposta della Commissione Europea”.
I punti salienti della proposta di Legacoop Abitanti per la costruzione di 20.000 abitazioni di circa 70/80 mq ciascuna (prevedendo un intervento di 4,9 miliardi di euro al netto dell’IVA), definita in piena coerenza con le indicazioni dell’Unione Europea, sono: l’attivazione di un Partenariato Pubblico-Privato basato su un modello finanziario specifico, una piattaforma che prevede l’attivazione di strumenti e azioni sostenuti da risorse pubbliche e private con cofinanziamento da parte di BEI e Banca Centrale Europea.
L’entità e l’utilizzo dei contributi pubblici sono quindi concepiti all’interno delle disposizioni coerenti e compatibili con le norme europee che regolano gli aiuti di Stato definendo l’alloggio sociale come Servizio di Interesse Generale. Il Contributo Pubblico è previsto in termini non solo finanziari ma anche come garanzia statale su mutui a lungo termine; con la possibilità di utilizzo di beni immobili di proprietà pubblica; emissione di obbligazioni a lungo termine; agevolazioni fiscali e tributarie (IMU, Ires, oneri, ecc.); risorse regionali aggiuntive come i fondi Fse e Fesr (Sud e aree interne).