Agromonte punta su export e autoproduzione 100% pomodoro

Agromonte punta su export e autoproduzione 100% pomodoro

Roma, 6 giu. (askanews) – Compie 25 anni Agromonte, l’azienda siciliana che oggi è leader di mercato per quanto riguarda la salsa pronta di pomodoro Ciliegino. Nata nel 1970, quando Carmelo Arestia decise di creare con la moglie Ida una impresa nel mondo degli ortaggi freschi, nel 2024 Agromonte ha registrato oltre 30 milioni di euro di fatturato, una crescita di oltre il 10% a valore e un incremento del 35% della materia prima proveniente da terreni di proprietà. E Agromonte non si ferma qui, visto che ha già in atto un piano di espansione che nel 2025 prevede la costruzione di un nuovo stabilimento a Chiaramonte Gulfi, ormai quasi completato, per aumentare la capacità produttiva. Un investimento, ha spiegato ad Askanews Marco Arestia, direttore operativo e Agromanager dell’azienda, che “ammonta a circa 25 milioni di euro tra macchinari, capannoni e nuovi terreni: una leva strategica per garantire l’autosufficienza e la sostenibilità della nostra filiera”.

Il punto di forza di Agromonte è ovviamente il pomodoro e l’azienda punta a lavorare solo il proprio prodotto: “dal punto di vista agricolo dice Arestia – l’acquisizione di nuovi terreni ci permette di coprire internamente il 100% del fabbisogno di materia prima, assicurandoci maggiore continuità e controllo sulla produzione durante la campagna”. E, a meno di eventi naturali eccezionali che possano compromettere la raccolta, aggiunge, “contiamo nel 2025 di riuscire ad autoprodurre tutto il pomodoro ciliegino per coprire le nostre esigenze produttive e rispettare i budget commerciali”. Dal lato industriale, “l’introduzione di nuovi macchinari ci consentirà di avere un risparmio energetico e un uso più efficiente delle risorse grazie a sistemi avanzati per il riciclo di acqua”.

E, per una azienda che lavora in Sicilia, in provincia di Ragusa, l’acqua è un problema non da poco vista l’endemica carenza idrica dell’isola acuita dal cambiamento climatico che, negli ultimi anni, ha scatenato una vera e propria emergenza.

“Da un punto di vista produttivo, la carenza d’acqua ha un impatto non indifferente sulle aziende agricole – sottolinea Arestia – Per questo motivo usiamo sempre di più sistemi di irrigazione di precisione, che ci permettono di limitare al minimo ogni spreco”. La carenza idrica pesa sia sui costi di produzione sia sulle rese, perchè “in condizioni di scarsità di acqua, i quantitativi di pomodori prodotti per ettaro sono inferiori rispetto agli standard. Pur ottenendo un prodotto di qualità elevata, grazie ad una maggiore concentrazione di sostanza secca che si traduce in maggiore dolcezza, la resa agricola media in termini di kg per ettaro è pù bassa”.

Agromonte, che ha già una Casa Agromonte in Francia e una negli Usa, punta anche a espandere la quota export, che “rappresenta un asset strategico per la crescita dell’azienda, soprattutto visto che il mercato italiano, in termini di quota ponderata, è ormai maturo”, precisa Arestia. “Per questo motivo stiamo puntando all’internazionalizzazione, con un piano strutturato che prevede, paese per paese, l’apertura di filiali dirette con l’obiettivo di gestire in modo autonomo ed integrato le attività di commercializzazione, logistica e distribuzione nei mercati esteri. Questo – conclude – ci permetterà di cogliere nuove opportunità in aree ad alto potenziale, consolidando la nostra presenza anche a livello internazionale”.

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