Agricoltura, Federacma: non perdere i 930 mln per Transizione 4.0

Agricoltura, Federacma: non perdere i 930 mln per Transizione 4.0

Roma, 22 lug. (askanews) – Cogliere l’opportunità offerta dal credito d’imposta 4.0, dopo che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha comunicato la disponibilità residua di circa 930 milioni di euro per investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati da effettuare entro il 2025. È l’invito lanciato da Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, all’intero mondo agricolo.

“La Transizione 4.0 ha rappresentato in questi anni un formidabile volano per il rinnovo dei macchinari in agricoltura – commenta il presidente di Federacma, Andrea Borio – consentendo alle imprese agricole di investire in innovazione, sostenibilità e sicurezza con uno strumento fiscale semplice ed efficace”. Anche se le aliquote di credito d’imposta per il 2025 sono inferiori rispetto al passato (20% fino a 2,5 milioni di euro), resta una straordinaria occasione da non perdere, soprattutto in un momento in cui l’ammodernamento del parco macchine è un’esigenza concreta in termini di produttività e sicurezza.

Alla luce della riapertura della finestra per accedere agli incentivi, Federacma rivolge un appello al comparto primario: “Non possiamo permetterci di lasciare inutilizzati questi fondi. Le imprese agricole interessate devono presentare quanto prima la comunicazione preventiva tramite la piattaforma del GSE: il criterio è cronologico e le risorse rischiano di esaurirsi con il passare dei giorni”.

Le imprese potranno usufruire del credito d’imposta fino al 30 giugno 2026, a condizione che venga versato un acconto del 20% entro il 31 dicembre 2025. Gli investimenti dovranno riguardare beni strumentali 4.0 conformi ai requisiti tecnici previsti dalla normativa.

Federacma ricorda inoltre che, accanto alla Transizione 4.0, è attivo anche il piano Transizione 5.0, che associa agli investimenti tecnologici l’obiettivo del risparmio energetico, con aliquote più elevate. Tuttavia, “nonostante le problematiche iniziali siano state superate, l’agricoltura sta utilizzando con lentezza quelle risorse – sottolinea Borio – a causa di una diffidenza comprensibile verso una procedura nuova e più complessa”.

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