
Anicav: stop aumenti per pomodoro industria al centro-sud, intervenga Masaf
Milano, 11 ago. (askanews) – La campagna di trasformazione del pomodoro 2025 è ormai a pieno regime. L’associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anicav) denuncia una “situazione particolarmente complessa nel bacino Centro-Sud dove il costo della materia prima è in continua crescita”.
Dal primo rilievo della mappatura delle superfici raccolte nel bacino Centro Sud – attività portata avanti da anni dall’Anicav in partnership con Terrasystem – si registra un rallentamento della maturazione del pomodoro nell’area foggiana, particolarmente vocata alla produzione di pomodoro lungo. Questo porterà a un allungamento della campagna di trasformazione fino a settembre inoltrato, ma le quantità di prodotto saranno comunque sufficienti a far fronte alle esigenze delle industrie di trasformazione.
Pertanto, per Anicav, “le richieste di aumenti di prezzo della materia prima, rispetto a quelli da contratto, da parte di alcuni soggetti agricoli, che stanno mettendo a dura prova il rapporto di filiera creando situazioni distorsive del mercato, risultano completamente ingiustificate e rischiano di incidere in maniera significativa sulla sostenibilità economica del settore con importanti ripercussioni sull’economia e sull’occupazione del territorio”.
La richiesta dell’erga omnes dell’Accordo quadro sottoscritto per il bacino Centro Sud, avanzata lo scorso marzo dall’Organizzazione interprofessionale Pomodoro da industria bacino Centro Sud Italia al Masaf, sottolinea l’associazione industriale, aveva proprio l’obiettivo di avere regole condivise e certe, ma l’ostruzionismo di una parte minoritaria delle organizzazioni dei produttori agricoli ne ha arrestato l’iter.
L’Anicav ha chiesto un intervento urgente del Masaf che si è attivato immediatamente anche sostenendo la richiesta dell’Associazione di sensibilizzare il mondo agricolo organizzato nel bloccare questi comportamenti distorsivi. “Quella appena cominciata – dichiara il presidente di Anicav, Marco Serafini – si presenta, al Centro Sud, come una campagna particolarmente complessa. Le continue richieste, non giustificate, di maggior prezzo della materia prima rispetto a quelli da contratto, cui stiamo assistendo in queste ore, stanno già mettendo a dura prova le nostre aziende. Una situazione distorsiva del mercato che, se non bloccata e monitorata, rischia seriamente di mettere in crisi il comparto del pomodoro da industria nel bacino Centro Sud. Per questo abbiamo richiesto al ministro Lollobrigida un intervento urgente a tutela della filiera e per accompagnare la ripresa del percorso finalizzato all’applicazione delle regole condivise”. Il ministero, sottolinea Serafini, “ha già dato ampia disponibilità a seguire la vicenda”.