Bevande analcoliche: crescita moderata in I sem, resta timore per sugar tax

Bevande analcoliche: crescita moderata in I sem, resta timore per sugar tax

Milano, 31 lug. (askanews) – Nel primo semestre del 2025, il mercato italiano delle bevande analcoliche, nei canali della grande distribuzione e Cash & Carry, mostra segnali di una leggera ripresa, rispetto allo stesso periodo del 2024, ma il quadro complessivo resta fragile e carico di incertezze. Lo riferisce Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono e vendono bevande analcoliche in Italia, in occasione della diffusione dei dati semestrali (gennaio-giugno 2025) di Circana del canale GDO e Cash & Carry del comparto delle bevande analcoliche in Italia.

I volumi venduti nel canale gdo registrano un incremento del 2,8%, un dato che lascia intravedere una possibile crescita più marcata nei mesi estivi, periodo di picco per il settore. Tuttavia, questo dato si inserisce in un contesto di mercato ancora debole, dove persistono tendenze contrastanti tra le diverse categorie. Alcuni segmenti, come gazzose o limonate – entrambi fortemente radicati nella tradizione italiana – mettono a segno performance positive nei supermercati, così come le cole, che restano trainanti pur mostrando una crescita più contenuta rispetto al passato. I tè freddi e le bevande isotoniche si mantengono sostanzialmente stabili. Di contro, si evidenziano flessioni importanti per categorie consolidate: gli aperitivi analcolici calano del 5,7% a volume, seguiti da chinotto (-3,9%) e aranciata (-1,2%).

La situazione si fa più complessa nel canale cash & carry, dove i dati delineano un calo complessivo dei volumi del -1,3%. Anche in questo canale, categorie simbolo del made in Italy come aranciata e chinotto subiscono un calo: -1,2% di vendite a volume per la prima e -11,4% per il secondo. Bevande a base di tè e le isotoniche mostrano una flessione mentre le performance positive di nicchia come il pompelmo restano marginali e non in grado di modificare il trend generale.

“Questo primo semestre dimostra che il mercato vive un momento di incertezza e, senza l’intervento del Governo che ha posticipato l’entrata in vigore della Sugar tax, le prospettive oggi sarebbero peggiori. Una tassa sulle bevande analcoliche che non trova fondamento da nessun punto di vista, incluso quello della salute, ma che continua a incombere sulle imprese dal 2019 – ha commentato Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe – Se, come previsto al momento, questa imposta sarà confermata per il primo gennaio 2026, ci aspetta un autunno grigio, di profonde incertezze e di grandi preoccupazioni non solo per i produttori, di bevande ma per tutta la filiera, dal mondo agricolo alla distribuzione”.

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