Salmone norvegese, continua il boom in Italia: nel 2025 consumi +28%

Salmone norvegese, continua il boom in Italia: nel 2025 consumi +28%

Milano, 27 lug. (askanews) – L’Italia si conferma uno dei mercati più importanti al mondo per il salmone norvegese. Nel 2024 gli italiani hanno consumato circa 140mila tonnellate di salmone proveniente dalla Norvegia, con un incremento del 28% nei primi mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Oggi quasi il 10% dell’intera produzione norvegese è destinata al mercato italiano.

A dirlo è il Norwegian Seafood Council, spiegando che a trainare i consumi sono le nuove abitudini alimentari: piatti a base di pesce crudo come poke bowl e sushi che si confermano tra i più richiesti, specie dai più giovani. Il 93% degli italiani che consuma pesce ha mangiato in un ristorante sushi o fusion nell’ultimo mese e quasi la metà ha scelto un locale specializzato in poke. Il consumo fuori casa di salmone ha segnato +6,2% nel 2024, con porzioni complessive di pesce e frutti di mare sopra i 1.093 milioni.

Anche nel retail, il salmone norvegese mantiene il primato. Oltre il 90% del salmone consumato in Italia proviene dalla Norvegia e il valore delle importazioni ha raggiunto i 1.277 milioni di euro, con una crescita del 14% in volume e del 9% in valore. Il trend si riflette anche negli acquisti digitali: il 10% degli italiani dichiara di comprare salmone norvegese “spesso o molto spesso” online.

Secondo una recente indagine condotta sempre dal Norwegian Seafood Council, questo successo si fonda sulla percezione di qualità, sicurezza e sostenibilità: 8 italiani su 10 ritengono fondamentale conoscere l’origine del pesce, mentre 7 su 10 considerano la sostenibilità un fattore determinante nella scelta. “Il salmone norvegese, con una resa commestibile del 68% e una percentuale di utilizzo del corpo del 99,5%, ha anche una delle impronte di carbonio più basse tra le fonti proteiche: 0,6 kg di CO2 per kg di prodotto.

“Oltre ai numeri, c’è una storia culturale di successo: esattamente quarant’anni fa, nel 1985, un gruppo di norvegesi andò a Tokyo per far conoscere ai giapponesi il salmone norvegese crudo come ingrediente perfetto per il sushi. Questo ha cambiato le abitudini globali, e l’Italia ha abbracciato questo cambiamento più di ogni altro Paese europeo” ricorda Tom-Jorgen Gangso, direttore Italia del Norwegian Seafood Council, spiegando che “oggi il salmone norvegese è presente nella dieta quotidiana, nei panini, nei piatti pronti e nei ristoranti” e sottolineando che “continuiamo a investire per far conoscere il nostro modello sostenibile, a partire dall’acquacoltura fino alle certificazioni, perché crediamo che il cibo del futuro debba essere buono, tracciabile e responsabile”.

Anche stoccafisso e baccalà confermano la solidità del rapporto tra Italia e Norvegia. Nel 2025 il valore delle importazioni ha raggiunto 275 milioni di euro, facendo registrare un +11% in volume. Nonostante un calo delle esportazioni norvegesi dovuto a quote più restrittive, in Italia cresce la domanda nel canale retail, con una riduzione delle promozioni e un rafforzamento del percepito di qualità.

A rafforzare il legame con i consumatori italiani ci sono anche due recenti partnership attraverso “Seafood from Norway”. La prima è quella con “Iper La Grande I” dove questo marchio sarà presente nei ristoranti dei punti vendita, la seconda è con “Pescaria”, catena italiana specializzata in panini di mare, che promuove salmone norvegese certificato e sostenibile in tutti i suoi locali. “Queste partnership rappresentano un ulteriore passo per avvicinare il consumatore italiano” ha chiarito Gangso, concludendo “vogliamo educare il pubblico a un consumo consapevole e raccontare cosa significa davvero scegliere un salmone allevato in acque fredde, limpide, nel rispetto dell’ambiente”.

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