Messaggi (Agroittica): focus su caviale con nuovi canali ma non solo

Messaggi (Agroittica): focus su caviale con nuovi canali ma non solo

Milano, 22 lug. (askanews) – “Ho accettato questo incarico perché mi sembra un’azienda molto interessante che non ha ancora dimostrato tutto il suo potenziale. Ha un grandissimo nome e una grandissima qualità, adesso deve fare dei grandissimi risultati. Ho appena presentato un piano di ristrutturazione della parte commerciale e ora stiamo lavorando sul personale. Stiamo facendo una diversificazione dei prodotti che non siano solo caviale, come ad esempio le acciughe del Cantabrico, che ben si sposano con un’idea di qualità e che ci permetteranno di aumentare le dimensioni dell’azienda. Sono convinto che ci sia un grande spazio di crescita, sia dal punto di vista dei canali di vendita che dei mercati come Emirati Arabi e Asia, soprattutto una volta che hai tolto dal caviale l’allure del prodotto esclusivamente di mega lusso”. A parlare è Alberto Messaggi, nominato nel marzo scorso amministratore delegato di Agroittica, il principale produttore mondiale di caviale sostenibile. L’azienda, nata nel 1977 e oggi di proprietà delle famiglie Pasini e Ravagnan, ha la sede e due impianti a Calvisano (Brescia) ed è proprietaria del rinomato marchio Calvisius Caviar, presente nell’alta ristorazione e nelle più importanti gastronomie internazionali.

Nel febbraio scorso la società ha venduto il ramo di azienda relativo al salmone affumicato di posizionamento premium dello storico marchio Fjord di Busto Arsizio (Varese), che aveva acquisito nel 2017 e che rappresentava la parte preponderante del suo fatturato, che nel 2024 era stato di circa 36 mln di euro. “Siamo stati estremamente impegnati in quel business – racconta Messaggi – e abbiamo perso un po’ di attenzione sul caviale, ora torniamo a focalizzarci su questo e credo che questo porterà dei risultati positivi”. Con la cessione del ramo di azienda finalizzata a concentrarsi sul business principale e consolidato, Agroittica ripartirà dunque da un fatturato che dovrebbe avvicinarsi ai 20 milioni di euro, con il 70% della produzione che viene venduto all’estero (soprattutto Stati Uniti, Francia e Spagna). Oltre agli impianti in provincia di Brescia, Agroittica controlla al 50% anche la società Storione Ticino, con allevamenti all’interno del Parco del Ticino.

“Noi abbiamo scelto di non fare ibridi per mantenere la purezza delle specie e questo significa avere dei tempi lunghissimi perché produci in base a scelte fatte 8-10 anni prima e, nel caso del Beluga, anche 20-25 anni prima, quasi una generazione: non è un business facile” prosegue il manager, sottolineando che “oggi tutti parlano di sostenibilità ma noi abbiamo iniziato a praticarla negli anni ’70, è intrinseca al nostro brand. Per noi il benessere animale è fondamentale e adesso stiamo portando avanti un progetto di ripopolamento dei fiumi della Lombardia e del Veneto con le specie autoctone, degli storioni che possano riprodursi in libertà. Il Beluga una volta nuotava anche nel Po, ce lo dicono dei bassorilievi romani e dei quadri del Cinquecento”.

La pesca in natura dello storione è vietata a livello globale e il caviale oggi è (quasi) interamente prodotto in allevamenti certificati, nel rispetto delle convenzioni Cites. L’Italia è oggi il primo produttore europeo di caviale con 62 tonnellate annue su una produzione continentale stimata in circa 200, e il secondo al mondo (a enorme distanza) dopo la Cina. Con un modello produttivo fondato su innovazione e controllo, Agroittica gestisce il più grande allevamento di storioni in Europa, esteso su circa 60 ettari di vasche e con una capacità annua di 30 tonnellate. Il controllo si traduce in una gestione diretta e integrata dell’intero processo: dall’allevamento degli storioni fino alla lavorazione del caviale, con un monitoraggio continuo di acqua, alimentazione, condizioni igieniche e temperature.

Il sistema è certificato secondo standard internazionali come BRC, IFS e Friend of the Sea, e assicura qualità costante, tracciabilità e sicurezza alimentare. Le uova vengono lavorate a mano in ambienti sterilizzati entro due ore dalla raccolta, e il prodotto non è pastorizzato e mantiene le sue caratteristiche organolettiche naturali. Il metodo di allevamento replica l’ambiente naturale dello storione, con bacini in ghiaia attraversati da acqua di falda, garantendo un’alimentazione naturale ed elevando ulteriormente la sostenibilità del sistema.

La gamma di caviali Calvisius include il “Tradition” prodotto da storione bianco, il “Siberian” da storione siberiano e il “Beluga” ricavato da storione “Huso huso”. A questi si aggiungono le linee “Da Vinci”, “Sevruga” e “Ars Italica Calvisius”.

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